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Torre del Greco, la città martoriata dal Covid-19 «fugge» dal vaccino: il 30% senza la prima dose
Piazza Luigi Palomba a Torre del Greco
CRONACA
13 dicembre 2021
Torre del Greco, la città martoriata dal Covid-19 «fugge» dal vaccino: il 30% senza la prima dose
Alberto Dortucci

Torre del Greco. È la città della provincia di Napoli con il numero maggiore di vittime del Covid-19 dall’inizio della pandemia: 178. E, al contrario, si piazza – secondo i dati diffusi dall’Asl Napoli 3 Sud – in fondo alla classifica relativa all’andamento della campagna vaccinale in Campania: a oggi, infatti, circa il 30% degli abitanti di Torre del Greco non ha neanche avviato il percorso per l’immunizzazione da Covid-19. Zero dosi dall’inizio di marzo del 2021, con buona pace. Se, invece, si tiene conto solo della «popolazione vaccinale» compresa nella fascia d’età tra i 12 anni e gli over 80, la percentuale «scende» al 20%: iniettate 57.704 prime dosi su una «platea» di 73.084 iscritti in piattaforma. A «scappare» dal vaccino, dati alla mano, sono i nati tra il 1972 e il 1991: la fascia d’età tra i 30 anni e i 49 anni – in teoria, la «maggiormente» consapevole dei rischi legati al Covid-19 – abbassa decisamente la media, mortificando i diciottenni accorsi in massa (percentuale dell’80%) al centro vaccinale aperto all’interno dell’ex Santissima Trinità e vanificando gli sforzi del personale sanitario del territorio. «Ma non si tratta di No-Vax – getta acqua sul fuoco il sindaco Giovanni Palomba – perché in città non abbiamo avuto nessuna manifestazione di protesta, anzi». Eppure i numeri dicono esattamente il contrario. E perfino chi aveva dato l’esempio durante i primi mesi della campagna vaccinale ora sembra tirare il freno: il numero di terze dosi effettuate all’ombra del Vesuvio si attesta intorno a quota 2.000, in larga parte somministrate agli over 60.

Boom di contagi

Gli effetti della campagna vaccinale «a rilento» sono tutti nel boom di contagi registrati nelle ultime settimane, con il numero di positivi tornato a sfiorare quota 400. Un’impennata registrata – complice il mancato rispetto delle elementari norme anti-contagio e la completa assenza di controlli sul territorio – a partire dall’inizio dell’ultimo mese dell’anno. Lo scorso 3 dicembre – secondo i dati forniti dal centro operativo comunale di palazzo Baronale – il numero complessivo dei contagiati era di 297, di cui 277 in isolamento domiciliare e 20 ricoverati presso gli ospedali del territorio. A distanza di una settimana, i numeri sono drammaticamente aumentati: l’ultimo bollettino diffuso dall’amministrazione comunale lo scorso 10 dicembre parla di 382 positivi, con il numero di ricoverati salito a 21. E a preoccupare è la curva dei contagi all’ombra del Vesuvio: durante l’ultima settimana la media giornaliera di contagi si è attestata esattamente a quota 40, mentre le guarigioni giornaliere non hanno superato quota 20 di media. «E temo i numeri siano destinati a salire ulteriormente nei prossimi giorni – la riflessione del primo cittadino -. Perché, in prossimità delle festività natalizie, molti “emigrati” torneranno in città per trascorrere qualche giorno con le famiglie. Se a ciò aggiungiamo la nostra naturale vocazione lavorativa per i viaggi, considerato l’elevato numero di marittimi e imprenditori presenti sul territorio, il rischio che il virus cominci a circolare nuovamente con preoccupante velocità è alto». Un rischio, evidentemente, insufficiente a convincere i circa 16.000 «fuggitivi» dal vaccino a iniziare il percorso di contrasto alla diffusione del Covid-19.

@riproduzione riservata

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