Torre del Greco. «Non andrò a ricercare alcuna nuova maggioranza: tocca ai due fuoriusciti e ai loro mentori trovare i numeri per staccare la spina all’amministrazione comunale». Nel giorno della grande fuga degli infiltrati del Pd dalla carovana del buongoverno di palazzo Baronale, Giovanni Palomba non perde la «proverbiale calma» e cerca di mantenere la barra dritta.
Si dice sorpreso dall’iniziativa dei due avvocati eletti in tandem con la lista civica Ci vuole coraggio, a cui rimette il compito di trasformare in realtà l’auspicio messo nero su bianco al termine della missiva: chiudere con dignità l’esperienza iniziata a giugno del 2018. «Dietro la missiva di Gaetano Frulio e Luisa Liguoro ci sarà certamente qualche mentore – argomenta lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – Ebbene, i due consiglieri comunali o chi per essi ora devono cercare di diventare dodici. Personalmente, confermo la disponibilità a firmare come tredicesimo le dimissioni dalla carica».
Insomma, un vero e proprio guanto di sfida ai frondisti del Pd. «Ho dato appuntamento al 4 gennaio ai restanti consiglieri comunali di maggioranza per valutare la situazione – conferma Giovanni Palomba -. Ma la mia impressione è che già in quell’occasione registrerò altre sei o sette defezione. Se così non fosse, non capirei l’azione politica. Perché se dopo non essere riusciti a presentare la lista alle elezioni, gli esponenti del Pd non riuscissero neanche a mandarmi a casa, sarebbe grave per il primo partito del centrosinistra».
Un messaggio chiaro e diretto all’aspirante successore Luigi Mennella, il mentore ora chiamato a evitare il primo flop da «sindaco».
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