Torre del Greco. «è la tragedia di una famiglia perbene, una famiglia di professionisti da cui non erano mai arrivati segnali di disagio. Credo sia stato un raptus, un fatto inspiegabile». Il sindaco Giovanni Palomba è visibilmente scosso. Pesa accuratamente le parole, in attesa degli sviluppi investigativi dell’inchiesta aperta dalla procura di Torre Annunziata: «La morte di un bimbo di due anni, avvenuta in circostanze così drammatiche, rappresenta una tragedia per l’intera città – sottolinea lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – Stiamo seguendo la vicenda con attenzione, sono ore di angoscia e dubbi. Voglio esprimere la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale alla famiglia del piccolo».
Una famiglia apparentemente «normale», sconosciuta all’ufficio politiche sociali del Comune: «Non c’era stata alcuna avvisaglia di malessere – conferma Giovanni Palomba -. Non sappiamo cosa possa essere accaduto e cosa, come sembra, possa essere scattato nella testa della madre del piccolo di due anni: sono aspetti su cui dovranno fare luce gli investigatori. La nostra comunità è sconvolta da una notizia terribile».
Una vicenda agghiacciante e atroce, ma da cui emerge il coraggio e il cuore di un gruppo di ragazzini pronti a gettarsi in mare per provare a salvare la piccola vittima: «Ho visto la testimonianza dei due soccorritori – prosegue il sindaco Giovanni Palomba – Sono stati protagonisti di un atto di grande coraggio e solidarietà, credo rappresentino degnamente il vero spirito di Torre del Greco. Quando sarà calata l’attenzione su questa triste vicenda, proveremo a invitarli a palazzo Baronale: il loro gesto eroico merita di essere premiato, perché rappresenta la prova della grande umanità della nostra gente».
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