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A Terzigno installati 5 defibrillatori in piazze e strade, ma la periferia resta esclusa
CRONACA
27 gennaio 2022
A Terzigno installati 5 defibrillatori in piazze e strade, ma la periferia resta esclusa
Redazione

A due anni dal bando della Città Metropolitana di Napoli per l’installazione dei defibrillatori in città, Terzigno si dota degli impianti di cardioprotezione. Dopo l’approvazione della delibera, il 30 dicembre scorso, l’amministrazione cittadina ha stabilito anche in quali luoghi saranno posizionati gli impianti salva-vita: cinque e tutti piazzati nel centro storico. Uno sarà in dotazione e sarà sempre a bordo di un’auto della Polizia Locale; un altro sarà posizionato nei pressi della parrocchia Sant’Antonio da Padova in via Sant’Antonio; uno in Piazza Troiano Caracciolo del Sole e l’ultimo nel Museo Archeologico MATT in Corso Luigi Einaudi. Nessuno in periferia, una scelta che è stata contestata da chi vive nei quartieri di Boccia al Mauro o a Masseria Amati, a confine con Boscoreale, ma che è stata motivata dai vertici dell’amministrazione come una «scelta di opportunità». «Abbiamo deciso questi luoghi perché sono quelli maggiormente frequentati e poi perché chi è venuto a frequentare i corsi che abbiamo fatto vive in queste zone. Era inutile metterlo in un quartiere dove nessuno era in grado di utilizzarlo», aveva già spiegato il capo dell’amministrazione nei giorni scorsi nel corso di un consiglio comunale a chi chiedeva chiarimenti. Un progetto a cui l’amministrazione comunale di Terzigno aveva aderito due anni fa alla luce dei numeri inquietanti a livello nazionale sulle complicazioni legate alle malattie cardiovascolari e la necessità di istituire un presidio di immediato intervento in più punti della città. Secondo un recente studio, infatti, in Italia le malattie cardiovascolari sono la causa di oltre il 41% dei decessi mentre le morti cardiache improvvise, in cui il decesso avviene entro un’ora dall’insorgenza dei sintomi, colpiscono ogni anno tra i 45.000 e i 60.000 italiani.

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