Torre del Greco. Due «botte» agli ex alleati passati all’opposizione e tre «jolly» per provare a rafforzare i risicati numeri della sua maggioranza. Archiviata non senza brividi la prova del nove in aula – il sindaco ha rischiato di finire sotto con i numeri, costringendo il politico-ultrà Pasquale Brancaccio a gettare la maschera e a ufficializzare il ritorno all’ovile – Giovanni Palomba già guarda al futuro, con l’obiettivo di arrivare alla scadenza naturale del mandato con la fascia tricolore al collo. E ora, paradossalmente, la serie di «no,grazie» messa in fila durante le frenetiche «trattative politiche andate in scena a gennaio potrebbe regalare inaspettati «margini di manovra» allo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio.
I sassolini dalle scarpe
La prossima scadenza-chiave per l’amministrazione comunale – l’approvazione del bilancio 2022 – non è propriamente dietro l’angolo e Giovanni Palomba sembra intenzionato a sfruttare tutti i giorni a propria disposizione prima di portare in aula il documento finanziario. Un po’ per smorzare gli «entusiasmi» della minoranza, un po’ per studiare la giusta strategia per recuperare «pedine» alla causa della maggioranza. La priorità dei prossimi giorni, dunque, potrebbe essere quella di togliersi qualche sassolino dalla scarpa con i «traditori» della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle elezioni del 2018. La poltrona da presidente del consiglio comunale – complice il regolamento «ad hoc» portato in aula dall’attuale capo dell’assise Gaetano Frulio – resta, al momento, inattaccabile. Le «ambizioni» di Ciro Accardo – subentrato a settembre del 2021 alla dimissionaria Annalaura Guarino – dovranno attendere, dunque, tempi migliori. Potrebbero, invece, essere revocate in tempi brevi due deleghe fuori giunta firmate dal sindaco Giovanni Palomba all’epoca in cui il «feeling» con gli alleati di area dem era ottimo. Al primo cittadino non sono andate giù le accuse messe nero su bianco a fine dicembre da Luisa Liguoro, a cui adesso potrebbe essere revocato l’incarico di promozione della candidatura del corallo a patrimonio dell’Unesco. Da valutare, invece, la conferma o meno della delega ai trasporti per Salvatore Gargiulo: il ritorno in squadra del dipendente dell’Eav – insieme a Simone Onofrio Gramegna – resta sempre una «soluzione gradita» al mobiliere di via Monsignor Felice Romano e a buona parte della coalizione.
I tre jolly
D’altronde, fino a oggi, il sindaco non ha avuto bisogno di ricorrere all’annunciato rimpasto di giunta atteso per restare in sella. Così – al netto della poltrona «promessa» al Movimento Popolare Torrese di Antonio D’Ambrosio – un posto in giunta per i due ex dissidenti resta assicurato. Senza dimenticare le possibili nomine «a progetto» per sostituire i dirigenti a scadenza. Ma con calma, perché ora il tempo scorre «a favore» di Giovanni Palomba & company.
@riproduzione riservata