Si è accasciato su un collega di reparto che stava lavorando accanto a lui, poi è finito a terra, esalando l’ultimo respiro. E’ morto così, probabilmente per un arresto cardiaco, Salvatore Silvestrini, un operaio di Napoli di 49 anni. Dipendente di una ditta dell’indotto Fincantieri, la tragedia si è consumata nello stabilimento di Castellammare mercoledì sera. Sul caso, come atto dovuto, è stata avviata un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
A indagare sono i carabinieri della compagnia stabiese, guidati dal capitano Carlo Venturini, che hanno raccolto le testimonianze dei colleghi e sequestrato la salma, messa a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà decidere se disporre l’autopsia.La tragedia si è consumata intorno alle 19.30. L’operaio napoletano, assieme ad altri colleghi, era impegnato nelle lavorazioni per un troncone che dovrà essere varato a fine mese. Secondo una prima ricostruzione, pare che le tute blu avessero fatto una pausa per mangiare qualcosa e poi si fossero rimessi al lavoro. In quel momento, stando al racconto di un collega, l’operaio si è accasciato su di lui quasi come se volesse abbracciarlo alle spalle.
In realtà l’uomo era già privo di sensi in quel momento e quando poi è caduto a terra il collega si è accorto che era stato colto da un malore. In quel momento, sono state attivate tutte le procedure previste all’interno del cantiere per garantire i soccorsi. Ma non c’è stato nulla da fare. E anche il medico a bordo dell’ambulanza arrivata in cantiere non ha potuto far altro che constatare il decesso.Sul posto, poco dopo, sono arrivati anche i carabinieri che hanno sequestrato la salma, in attesa della decisione del magistrato sulla possibile autopsia, finalizzata ad accertare le cause del decesso. A stroncare l’operaio – con tutta probabilità – sarebbe stato un infarto.Una tragedia che ha colpito gli operai di Fincantieri e i tanti amici del quarantanovenne che hanno sempre apprezzato la sua professionalità sul luogo di lavoro. Sotto shock il collega di reparto. Poco prima si erano fermati a mangiare assieme, parlando del più e del meno, in attesa di rimettersi all’opera per completare le lavorazioni del troncone della nave da crociera che dovrà essere varato nelle prossime settimane. E qualche minuto dopo s’è l’è visto cadere addosso, ormai morto. Salvatore Silvestrini lascia la moglie e quattro figli.