La dislessia è un disturbo neurologico con componente ereditaria che provoca difficoltà nel leggere. Le persone colpite, pur essendo dotate di un’intelligenza nella norma o superiore alla media, incontrano problemi nella pronuncia delle parole durante la lettura e, di conseguenza, nella comprensione di ciò che leggono.
La dislessia rappresenta il disturbo di apprendimento più comune, soprattutto in età scolare, e colpisce il 3-7% della popolazione mondiale (solo in Italia interessa 1,9 milioni di persone).
Nel 2017, durante studi scientifici sull’occhio, due fisici francesi dell’Università di Rennes (Albert Le Floch e Guy Ropars) hanno scoperto che in molte persone con dislessia, i coni blu dei centroidi di Maxwell (nella fovea delle macule retiniche) sono disposti in modo simmetrico provocando una mancanza di dominanza oculare con la conseguenza che le immagini si sovrappongono nel cervello, rendendo difficile la lettura.
Partendo da questa importante scoperta, la start-up francese Lili Light For Life ha brevettato una tecnologia che, attraverso uno specifico flusso luminoso, cancella l’immagine speculare che è causa del disturbo visivo dei dislessici.
Tra i dispositivi più interessanti presentati al CES di Las Vegas a inizio anno, la lampada Lili, basata su questa tecnologia, emette lampi di luce quasi invisibili ad occhio nudo, che rendono la percezione della scrittura più precisa e, di conseguenza, la lettura più fluida e meno faticosa. Non a caso lo slogan utilizzato dall’azienda transalpina è “Con Lili leggo e torno a vivere”, la promessa di un miglioramento che viene fatta a chi è affetto da dislessia.
Nella confezione di vendita, oltre alla lampada, sono presenti una custodia rigida protettiva per il trasporto, un cavo USB-microUSB per la ricarica, manuale e garanzia.
Realizzata completamente in plastica di colore bianco, la lampada ha una struttura pieghevole, che è pensata per farle occupare il minimo spazio da chiusa, quando non viene utilizzata, e consentire, una volta aperta, di orientare il flusso luce nel miglior modo possibile.
Prima di utilizzarla per la prima volta bisogna ricaricare la batteria integrata per almeno 8 ore, utilizzando il cavo in dotazione e un qualsiasi caricabatteria con uscita USB. L’autonomia è di circa 6 ore, ma molto dipende dall’intensità luminosa (MASSIMA, MEDIA, MINIMA) settata attraverso il pulsante laterale.
La lampada va utilizzata in un ambiente scarsamente illuminato (sia da luce naturale che artificiale). Una luminosità eccessiva o di scarsa qualità può, infatti, limitare l’impatto dei lampi di luce emessi dalla lampada, riducendone l’efficacia.
Per ottimizzare i risultati bisogna, inoltre, regolare le impostazioni (velocità e bilanciamento) della lampada, attraverso l’app dedicata Lili for Life, da installare su un dispositivo Android o iOS, che si collega via Bluetooth a Lili. I due parametri vanno variati fino a trovare la combinazione che offre il miglior comfort di lettura. Trovato il settaggio ideale non servirà più aprire l’app, in quanto lo stesso rimarrà in memoria fino a quando non si deciderà di testare nuove impostazioni.
È disponibile anche un’opzione “Illuminazione continua”, che elimina i lampi di luce e, agendo come un placebo, permette di verificare l’efficacia della lampada.
Nelle fasi di sviluppo del 2021, tra chi ha partecipato al beta test, circa l’85% ha riscontrato miglioramenti, tra cui:
- Le lettere non “danzavano più”
- Spazi più grandi tra le parole
- Le interruzioni di riga erano più facili da leggere
- Alcuni utenti avevano meno affaticamento visivo
- Migliore comprensione durante la lettura
- I numeri erano più facili da leggere
- Miglioramento della vista quando si indossano gli occhiali
Va precisato che la lampada Lili è uno strumento adattivo che può essere utilizzato in combinazione con la logopedia, non come alternativa.
Attualmente Lili si può acquistare solo nel sito del produttore a 349 euro. Viene offerta la possibilità di provarla per 60 giorni e, nel caso non si fosse soddisfatti dei risultati, di restituirla.
Gennaro Annunziata