Portici. Doveva essere la festa di San Ciro, il patrono della città della Reggia. Si è trasformato, invece, in una sorta di «comizio elettorale» del sindaco Vincenzo Cuomo: un fuori programma «benedetto» dalla Chiesa e capace di scatenare i primi veleni della corsa al voto del prossimo 12 giugno. A sollevare dubbi e perplessità sul sacrilego passaggio da San Ciro a «San Vincenzo» sono gli esponenti locali del M5S e di Sinistra Italiana.
Pronti a stigmatizzare quanto accaduto in occasione della deposizione di una ghirlanda di fiori da parte del primo cittadino al patrono di Portici: «Non potevamo credere alle nostre orecchie quando abbiamo ascoltato le parole del monsignore che non ha perso occasione per fare campagna elettorale per il sindaco – spiegano i consiglieri comunali del M5S -. L’episodio ci lascia basiti, così come la decisione di non consentire la sfilata del patrono per motivi sanitari. Verosimilmente, il monsignore, non essendo di Portici, non è al corrente del fatto che, secondo la leggenda, San Ciro era un medico e nel lontano 1764 guarì i cittadini dalla peste. Il popolo tra Gesù e Barabba scelse Barabba, non pensavamo che anche la Chiesa facesse delle scelte. Riteniamo sia opportuno che ognuno si occupi del proprio campo di competenza, magari preoccupandosi delle persone che dormono sul sagrato della basilica abbandonate a loro stesse».
Insomma, la presa di posizione non è stata «gradita» agli avversari politici del pluri-sindaco del Pd. Aggiunge, ripercorrendo l’episodio, il consigliere comunale di Sinistra Italiana, Mauro Mazzone: «Era dagli anni del dopoguerra che la Chiesa non interveniva in maniera così sfacciata in una competizione elettorale amministrativa – sottolinea l’esponente di SI -. Crediamo che le parole pronunciate dal monsignore durante la messa solenne del nostro Santo Patrono siano state inopportune. Arringare dal pulpito la popolazione in favore di uno dei candidati sindaci è stata una ferita alla democrazia. Libera Chiesa in libero Stato, disse Cavour: lo Stato e la Chiesa cattolica sono entrambi nel proprio ordine indipendenti e sovrani. I padri fondatori della nazione, i padri costituenti insieme ai nostri nonni che parlavano di diavoli ed acqua santa, ci hanno detto in tutte le salse che come ci insegna il Vangelo, bisogna sempre distinguere tra quel che è di Cesare e quel che è di Dio».
@riproduzione riservata