Cardarelli, misure d’emergenza contro il caos. Ispezione dei Nas
CRONACA
6 maggio 2022
Cardarelli, misure d’emergenza contro il caos. Ispezione dei Nas
Redazione

Un avvio di giornata con 180 pazienti sulle barelle, incastrati nello spazio del pronto soccorso del Cardarelli; una serata con 80 ammalati, un centinaio in meno. E’ cambiata così la giornata nel maggiore ospedale di Napoli, da due giorni sotto i riflettori per la ribellione di medici e infermieri contro l’affollamento del pronto soccorso. Un risultato ottenuto grazie al piano d’emergenza attuato dal direttore sanitario Giuseppe Russo e varato dal direttore generale Giuseppe Longo, dopo giorni di estrema sofferenza culminati anche nell’ispezione dei Nas.

Sono stati accelerati i controlli sui pazienti in attesa, molti dei quali dimessi; altri, trasferiti nei reparti di competenza per il ricovero; è stata poi recuperata una quota significativa di medici e infermieri trasferiti a lavorare nel padiglione B del Cardarelli, dove c’è un’altra sezione di osservazione breve intensiva che è ora più accogliente. “Stiamo lavorando – ha detto il governatore Vincenzo De Luca – per risolvere questa emergenza e cancellare le immagini che fanno male”. Riapertura a breve dell’ospedale San Giovanni Bosco, ma anche apertura di un nuovo pronto soccorso al Monaldi sono le misure per potenziare la rete dell’emergenza: “E’ inimmaginabile che in città come Napoli, il Cardarelli sia il solo punto di riferimento per l’emergenza per 4 milioni di cittadini tra Napoli e Provincia”.

Una situazione che dura da tempo come spiega Giuseppe Ottaviano, infermiere da 30 anni nel pronto soccorso ed esponente Cisl: “Non siamo al top degli accessi – dice – qui da sempre arrivano 180 persone al giorno. Ad attirare l’attenzione ora è l’agitazione del personale”. Numeri che devono portare anche, come nei piani della Regione, a un aumento dei presidi territoriali per evitare l’affollamento di codici verdi al pronto soccorso. La riduzione del numero delle barelle soddisfa la Cgil: “Si ridà dignità ai pazienti e ai lavoratori – spiega la Fp Cgil Napoli – garantendo loro migliori condizioni assistenziali e di lavoro.

Ma se la soluzione per dare risposte immediate al disagio dei pazienti e dei lavoratori era così semplice, perché si è dovuto attendere che il caso scoppiasse la notte del 29 aprile con 172 barelle in area critica di emergenza?”. A questo ed altri quesiti proveranno a rispondere anche i Nas che ieri hanno eseguito una ispezione, esclusivamente conoscitiva, al Cardarelli al primo policlinico, per capire quali fossero le criticità sul tappeto.