Torre Annunziata. Una nuova bufera si abbatte sull’ordine degli avvocati di Torre Annunziata. E nel mirino finisce la presidente del Coa, Luisa Liguoro accusata di incompatibilità con l’esercizio della professione forense.
Accuse rispedite al mittente dalla diretta interessata che si dice pronta a dimostrare la «fondatezza» delle sue ragioni «in ogni sede». Uno scontro che si innesta, però, all’interno di una più ampia battaglia fatta di incarichi, nomine ed elezioni imminenti.
Ma partiamo da quello che è il nodo cruciale della polemica. Si tratta di un esposto urgente firmato dall’avvocato Ciriaco Sammaria, delegato nazionale della Cassa Forense. Un documento inviato al consiglio nazionale forense, alla cassa nazionale di previdenza, alla commissione circondariale e anche al consiglio dell’ordine di Torre Annunziata.
Secondo il documento firmato dall’avvocato Sammaria, la presidente Luisa Liguoro si troverebbe in una situazione di «grave illegittimità» per essere «stata assunta come insegnante di sostengo nell’istituto Tilgher di Ercolano», esercitando «un’attività di lavoro subordinato alle dipendenze dello Stato», si legge nell’esposto.
E poiché chi fa parte di un ordine professionale non può svolgere una diversa attività, la presidente dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata non potrebbe – scrive ancora l’avvocato Sammaria – «restare iscritta all’albo degli avvocati, ne tantomeno mantenere la carica di presidente dell’ordine o candidarsi a qualsiasi competizione elettorale, tra cui la prossima tornata per la Cassa Forense».
Ed è proprio questo l’oggetto del contendere. Perché il foro di Torre Annunziata, in vista dell’elezione del nuovo rappresentante della Cassa Forense, è oggi diviso tra Sammaria (che ha ricoperto la carica per due mandati di fila e si propone per la terza volta) e la presidente dell’ordine degli avvocati che ha deciso di presentarsi alle urne. Il voto si terrà a settembre.
Un intricato puzzle di politica forense nel quale si innesta una polemica destinata a monopolizzare il dibattito tra le toghe di Torre Annunziata.
Dal canto suo Luisa Liguoro, in merito alle accuse contenute nell’esposto replica: «Sono serena nonostante il dispiacere nel constatare che la propaganda politica, anche in campo professionale, abbia perso ogni freno inibitorio. Ho sempre agito nel pieno rispetto della legge e dimostrerò la fondatezza delle mie ragioni in tutte le sedi competenti».
Dall’altra parte Sammaria dice di essere pronto a «ogni opportuna iniziativa anche in altre sedi». Uno scontro che a questo punto rischia di finire nelle aule di tribunale.
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