Napoli. In ‘chiaro’ tutti lo negano, ma nel M5s, dopo le amministrative, è caos. Voci insistenti parlano di defezioni, l’intervista di Mario Turco, vicepresidente del Movimento – secondo il quale senza Conte, M5s non esiste – ha suscitato reazioni forti. E anche ‘Rousseau’ di Casaleggio, con cui è stata rottura, non le manda a dire. È Luigi Di Maio a rompere un silenzio, durato, secondo alcune fonti, anche troppo, benché è unanime il coro delle fonti che spiegano: “Sta facendo anche troppo”, vista la guerra in Ucraina e comunque, lui c’è “sempre”.
Di Maio non si nasconde dietro un dito dopo le comunali: “È normale che l’elettorato sia disorientato, non abbiamo mai brillato alle elezioni amministrative ma non siamo neanche andati mai così male” ha detto il ministro degli Esteri, ed ex capo politico del M5s, Luigi Di Maio, parlando con i cronisti davanti alla Camera. “Non si può risolvere l’analisi del voto facendo risalire i problemi all’elezione del presidente della Repubblica”, ha aggiunto. “Credo che il M5s debba fare un grande sforzo di democrazia interna. Non veniamo da una storia che si è distinta per democrazia interna ma proprio per questo anche rispetto a un nuovo corso servirebbero più inclusività, più dibattito interno, anche includere di più persone esterne al M5s. Non si può sempre dare la colpa agli altri, bisogna anche prendersi le proprie responsabilità”.
Il presidente del M5s, che giovedì ha incassato il via libera del Tribunale di Napoli che ha rigettato il ricorso presentato da alcuni attivisti contro la sua leadership, replica: “Di Maio vuole uscire dal M5S per fare un nuovo partito? Non mi fate mettere nella testa altrui, questo ce lo dirà lui in queste ore”, dice Giuseppe Conte, che attacca: “Quando è stato leader Di Maio, c’era un solo organo politico: il Capo politico. Che faccia lezioni di democrazia interna adesso a questa comunità, fa sorridere”. Poi affonda: “Siamo alla vigilia di un appuntamento importante nella storia del Movimento, che abbraccia le ragioni fondative. La votazione sul doppio mandato. Era un preventivabile motivo di fibrillazione, visto che riguarda le sorti personali di tantissime persone”. In realtà, notano fonti accreditate, la tentazione di Conte sarebbe quella di passare all’opposizione.
Ma con Di Maio si schierano molti dei fedelissimi sulterritorio. A partire, in Campania, dalla capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino: “Chi sente di appartenere alla comunità che abbiamo costruito in anni di lavoro sul territorio non può non interrogarsi sul presente e sul futuro del Movimento 5 stelle. La situazione non è mai stata tanto critica e non si può continuare a trovare capri espiatori alle responsabilità. Quello che viene fuori dalle urne è un segnale grave, che non è più possibile ignorare. E non si può ignorare neppure il malcontento interno per una gestione in cui non c’è più alcuno spazio per il confronto” concorda la capogruppo grillina al consiglio regionale della Campania.
“Luigi Di Maio ha spiegato con onestà intellettuale e senza dietrologie che è necessario ascoltare i territori e fare proposte concrete e realizzabili per uscire dalla crisi economica che attanaglia il Paese. Concordo con lui – conclude Ciarambino – torniamo a essere comunità democratica, che lavora per il bene del Paese, e non più partito autoreferenziale”.