Torre del Greco. Ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco a inizio aprile e – in attesa del voto del 2023 – già «studia» per il ritorno alla guida di palazzo Baronale. Partendo da un suo storico cavallo di battaglia, la raccolta dei rifiuti: «La soluzione ideale può essere una società al 100% in house», l’idea lanciata attraverso i social da Ciro Borriello.
Come giudica l’attuale situazione rifiuti in città?
La situazione è disastrosa, i passi indietro rispetto al passato sono sotto gli occhi di tutti. Durante il mio mandato la città era pulita, la percentuale di raccolta differenziata era superiore al 50% e il costo dell’appalto era decisamente inferiore all’attuale: si è voluto distruggere un sistema funzionante, a dispetto di qualche difetto da correggere, per creare un non-sistema capace solo di provocare caos e disagi.
Di chi sono le responsabilità del disastro?
Le criticità sono direttamente proporzionali alle negligenze della classe politica e della ditta inizialmente incaricata della raccolta dei rifiuti. Con l’arrivo della Velia Ambiente c’è stato qualche miglioramento, ma i problemi sono sostanzialmente “strutturali”: non si tratta di un vero servizio porta a porta, il capitolato d’appalto è completamente sbagliato, a partire dal mancato deposito il sabato. Quando ero sindaco, inizialmente era vietato il deposito la domenica: mi resi conto dell’errore e trasformai il servizio in sette giorni su sette. E poi c’è il mistero dei bidoni: in alcune zone sono posizionati in maniera chiaramente sbagliata, inducendo così i cittadini in errore.
Per queste ragioni ha lanciato l’idea di una società in house per gestire il ciclo dell’igiene urbana?
Premetto di essere stato sempre contrario a una soluzione di questo tipo, perché le società in house possono diventare uno “strumento” di strategie politiche. Ma in questi anni mi sono reso conto di come, alla fine, la qualità dei servizi di igiene urbana dipenda in larga parte degli operatori ecologici: anziché essere alle dipendenze di un’azienda privata, il cui principale obiettivo è la massimizzazione dei guadagni, potrebbero trovare maggiori stimoli e incentivi a lavorare direttamente per il Comune. D’altronde, i modelli della Leucopetra a Portici e della Primavera a Torre Annunziata sono sicuramente incoraggianti: la qualità del servizio di nettezza urbana è nettamente superiore a Torre del Greco.
La società in house si occuperebbe solo di rifiuti?
No, penso anche alla cura del verde pubblico e alla manutenzione ordinaria. Credo che questa amministrazione comunale abbia speso cifre blu in mini-appalti per la scerbatura delle strade con risultati peraltro insoddisfacenti: ritengo non si possa ricorrere ogni volta a garette per servizi da svolgere quotidianamente, le gare devono essere promosse solo per servizi straordinari così da ottenere anche una sensibile economia per le casse pubbliche. Il mio obiettivo è risparmiare e offrire servizi di qualità.
Gli operatori ecologici in forza al Comune a oggi sono sufficienti per «coprire» tutti questi servizi? Non si rischia di essere sempre in affanno?
L’ultimo passaggio di cantiere ha riguardato circa 140 lavoratori, credo il personale sia in numero sufficiente. La vera sfida per il futuro è aggiornare le dotazioni tecnologiche. Per esempio, i camion attuali sono orribili e scomodi: chiaramente una ditta privata non ha interesse a importanti investimenti sul territorio, mentre il Comune potrebbe intercettare fondi per adeguare automezzi e macchinari. Non penso di tornare alle isole ecologiche, ci vuole un sistema misto: il porta a porta va snellito, in modo da massimizzare la percentuale di raccolta differenziata.
@riproduzione riservata