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Mercato dell’auto, trend negativo in Campania
ECONOMIA
1 agosto 2022
Mercato dell’auto, trend negativo in Campania
A giugno sia il nuovo che l’usato hanno chiuso in flessione. Solo Salerno ha registrato una piccola crescita delle vendite
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Il segno meno continua ad essere protagonista del mercato automobilistico in Campania. A giugno, infatti, sia il nuovo che l’usato hanno chiuso in netta flessione, rispettivamente del 10,3 e del 22,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2021.

Secondo l’ultimo bollettino statistico dell’ACI – Auto Trend – nella nostra regione sono state iscritte nel Pubblico registro automobilistico (PRA) 5.281 nuove vetture (-10,3%). Ad eccezione di Salerno, che è l’unica provincia campana ad aver registrato una crescita (+7,1%) del nuovo, tutte le altre chiudono in negativo, con Benevento che si distingue per la contrazione più consistente (-36,7%).

A Napoli, sono state 2.898 le nuove auto iscritte, a giugno, per la prima volta al PRA, ovvero il 14% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Peggiore è stato l’andamento del mercato di seconda mano. Complessivamente, in Campania, lo scorso mese sono stati annotati al PRA 19.693 trasferimenti di proprietà, al netto delle minivolture (cioè i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), pari ad una riduzione del 22,6% in confronto a giugno 2021.

Tale decremento è stato pressoché uniforme, passando da un massimo del 24,8% di Caserta al minimo (si fa per dire) del 21,7% di Napoli dove hanno cambiato proprietario 9.974 vetture.

Flessione a due cifre anche nel settore delle vetture radiate dal PRA. In Campania, infatti, nel mese passato sono state tolte dalla circolazione 8.438 automobili, il 16% in meno rispetto a giugno 2021. Anche in questo caso la riduzione più rilevante si è osservata a Caserta (-30,9%), quella minore a Napoli (-8%) dove sono state rottamate 4.701 vetture.

Sulla base di questi dati, per ogni 100 vetture nuove ne sono state demolite 160 in Campania e 189 a Napoli. In Italia, invece, 77. “Il segno negativo nel mercato dell’auto si è ormai cristallizzato, afferma il presidente dell’ACI Campania, Antonio Coppola.

Addirittura nel nostro territorio si conferma la tendenza alla rinuncia dell’auto, visto che il numero delle vetture eliminate dalla circolazione è nettamente superiore a quello dei nuovi acquisti. Si tratta di un segnale estremamente preoccupante, visto che i cittadini sono già penalizzati da un’offerta di trasporto pubblico scadente per quantità e qualità. In queste condizioni, nella nostra realtà, quello alla mobilità si conferma un diritto negato”.

La situazione italiana.

Nel 1989 in Italia furono prodotte 1.971.969 autovetture contro le 442.432 del 2021, con una tendenza al calo che e’ proseguita negli ultimi anni: 542.007 (-19,5%) nel 2019, 451.718 (-16,7%) nel 2020, fino al -2,1% del 2021. E i dati del 2022 non sono migliori: tra gennaio e aprile sono state prodotte 160.746 autovetture, -7,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi del Centro Studi Promotor presentata nel corso dell’evento “L’auto tra crisi e transizione ecologica”, organizzato dai deputati del Pd. Cala anche, nel nostro Paese, il fatturato della componentistica automotive: nel 2016 si attestava a 57,2 miliardi, mentre nel 2020, complice anche l’impatto della pandemia, e’ stato pari a 44,8 miliardi. Quanto alla spesa per manutenzione e riparazione, dopo la forte battuta d’arresto del 2020 (-18.9%), nel 2021 e’ tornata a crescere, facendo segnare un +5,8% per un giro d’affari di 28,7 miliardi, ancora lontano dai livelli del 2019 (33,4 miliardi). Segno meno anche per le immatricolazioni che, dopo il +5,5% del 2021, tra gennaio e giugno 2022 hanno fatto segnare un -22,7%, la Francia invece fa registrare un -16,3%, la Germania -11%, il Regno Unito -11,9%.

“Come Fiom, insieme a Fim e Uilm e Federmeccanica, abbiamo condiviso un documento per rilanciare il settore e l’occupazione, chiedendo un tavolo urgente presso la Presidenza del Consiglio. E’ necessario un accordo di transizione con il ministero del Lavoro che affronti i temi degli ammortizzatori, della formazione e della riduzione di orario per realizzare il cambiamento delle produzioni e mantenere l’occupazione a partire dall’investimento in ricerca e sviluppo”. Lo dichiara Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. I sindacati sono preoccupati sia per la vendita delle auto usate che per la produzione di quelle nuove.

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