Il quindicenne che il 22 marzo del 2021 in un viottolo di Mogliano Veneto aggredì Marta, una studentessa 26anni che stava correndo per strada, riducendola in fin di vita con 23 coltellate, è già libero. Si troverebbe a Londra con la madre. Nonostante la condanna a sei anni e otto mesi per tentato omicidio (poi scesi a cinque anni in appello) e la candida confessione di aver scelto la vittima “a caso”, una serie di circostanze, come riporta il Corriere del Veneto, gli avrebbero permesso di allontanarsi dall’Italia. A causa di un pasticcio giudiziario, il ragazzino qualche giorno fa è stato scarcerato a Napoli per scadenza il 21 luglio dei termini per la custodia cautelare. Il pm ha chiesto e ottenuto che il giudice per i minorenni, pur facendolo uscire di cella, ne disponesse l’immediato traferimento in una comunità. Ma perchè abbia valore e sia eseguito, un ordine va comunicato in anticipo al suo destinatario. E qui, secondo quanto ricostruito dal legale di Marta, Alberto Barbaro, sarebbe accaduto il disguido.
Il provvedimento non sarebbe staro notificato al ragazzino perchè sarebbe stata erroneamente indicata la data del 20 settembre, anzichè il 20 luglio, come termine ultimo per la comunicazione. Del minorenne si è persa ogni traccia: voci insistenti lo danno a Londra con la madre che lì lavora come cuoca. Il suo allontanamento, viene precisato, è legale, con i termini di custodia scaduti e in assenza di un ordine del giudice. “A pesare è soprattutto la frustrazione per quella che viene vissuta – dice Barbaro – come l’ennesima ingiustizia. Lo Stato riuscirà a riportare in Italia l’aggressore affinchè sconti quella pena definitiva che dovrebbe avere lo scopo di recuperarlo?”.