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Covid, risalgono contagi: «Serve un piano per l’autunno»
CRONACA
25 agosto 2022
Covid, risalgono contagi: «Serve un piano per l’autunno»

Roma. Il virus SarsCoV2, con la sua variante Omicron 5 ormai dominante e più infettiva, torna ad alzare la testa e segna una netta inversione di trend: dopo 5 settimane in discesa, riprendono infatti a salire i contagi – con un +18,7% in sette giorni – mentre la vaccinazione con la quarta dose registra un “clamoroso ritardo”, ed in questo quadro i soggetti più fragili ed anziani sono a rischio.

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe mette in guardia: serve un piano per l’autunno, anche se al momento gli ospedali non sono sotto pressione ed i ricoveri di pazienti Covid, sia in intensiva che nei reparti, risultano in calo. I nuovi contagi, rileva il monitoraggio Gimbe relativo alla settimana 17-23 agosto, sfiorano le 178mila unità in 7 giorni (+18,7%), mentre scendono le terapie intensive (-15,1%) e i ricoveri ordinari (-15,5%).

Questa inversione di tendenza dei casi, spiega il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, “è dovuta in parte al ‘rimbalzo’ conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale”.

Gli ospedali non sono però sotto stress: al 23 agosto, il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,9% in area medica e del 2,8% in area critica, dunque ben al di sotto delle soglie di allerta fissate rispettivamente al 15% e al 10%.

Una sostanziale stabilità si registra invece sul fronte dei decessi: 759 negli ultimi 7 giorni (+1,7% rispetto alla settimana precedente). Il numero di decessi nel nostro Paese rimane tuttavia “molto elevato e, in particolare negli over 80, è fortemente condizionato – evidenzia Cartabellotta – sia dalla circolazione virale sia dal progressivo declino della protezione vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni dalla terza dose”, ma anche dal “sotto-utilizzo dei farmaci antivirali”.

E proprio rispetto alle vaccinazioni, Gimbe sottolinea il “clamoroso ritardo” per la campagna per la quarta dose: restano scoperti 14,3 milioni di over 60 e fragili, cui la campagna è destinata. I dati giornalieri del ministero della Salute segnano comunque una flessione dei numeri: sono 23.438 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri erano 25.389), mentre le vittime sono 84 (ieri 112). I tamponi effettuati sono 154.143 ed il tasso è al 15,2%, in leggero aumento. Negli ospedali sono invece 234 i pazienti in intensiva (-5) ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 6.004, 166 in meno nelle ultime 24 ore.

Il quadro complessivo invita in ogni caso alla prudenza: “Con l’arresto della discesa dei casi, una popolazione vulnerabile molto numerosa e senza un piano di preparazione per la stagione autunno-inverno si rischia di compromettere la vita delle persone più fragili”, avverte Cartabellotta. E mentre nel mondo, da gennaio ad oggi, si è già raggiunta la tragica cifra di 1 milione di morti, ricorda l’Oms, si accende anche la polemica sul ridotto utilizzo dei farmaci antivirali in Italia.

L’antivirale Paxlovid, ad esempio, evidenzia uno studio israeliano sul New England Journal of Medicine, riduce di oltre il 70% il rischio di ricovero o morte per Covid nelle persone con più di 65 anni, ma la somministrazione del farmaco non offre, invece, particolari benefici a chi ha meno di 65 anni. Gli antivirali “svuotano gli ospedali e salvano vite. Usiamoli”, è il commento dell’immunologo Roberto Burioni, che a proposito della scarsa efficacia di Paxlovid sui più giovani rilevata dallo studio di Israele precisa: “Si mostra come il beneficio per gli under-65 è molto minore, ma la malattia è raramente grave in questi pazienti se vaccinati”.

Intanto, la Pfizer sta preparando i dati da sottoporre alla Food and drug administration per chiedere l’autorizzazione di emergenza al booster vaccinale adattato per le varianti Omicron BA.4/BA.5 per i bambini dai 6 mesi agli 11 anni. Una nuova analisi ha mostrato, infatti, l’efficacia e la sicurezza del vaccino per i piccoli: il regime approvato di tre dosi da 3 mg ha evidenziato un’efficacia nella prevenzione della malattia nei bimbi di quella fascia di età del 73,2%.

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