Il pericolo di naufragi, con lo “sciame” di barchini carichi di migranti partiti dall’Algeria e diretti in Sardegna, era stato annunciato alla fine della settimana scorsa, tanto che erano stati rinforzati i servizi di pattugliamento delle coste, via aria e mare, di Capitaneria di porto e Guardia di finanza. Ma il massiccio spiegamento di forze, che ha consentito di intercettare diversi barchini, non è servito a scongiurare l’ennesima tragedia.
Sono già cinque i corpi di migranti, tutti uomini di circa 30-40 anni, recuperati al largo delle coste del sud Sardegna e non si può escludere che nelle prossime ore dal mare ne affiorino altri. Proprio per questa ragione da lunedì mattina, quando al largo delle coste di Chia, nel territorio di Domus de Maria, le motovedette e gli elicotteri della Guardia costiera e delle Fiamme gialle continuano a perlustrare tutte la costa sud occidentale. È in quelle zone che durante tutto l’anno approdano i barchini con i migranti in arrivo dal Nord Africa e in quelli specchi di mare che è avvenuto il naufragio. I primi due corpi sono stati avvistati da alcune imbarcazioni lunedì mattina.
Ieri il secondo avvistamento: due corpi al largo dell’Isola Rossa, a Capo Teulada e infine questa mattina l’ultimo cadavere avvistato dall’elicottero della Guardia costiera a due miglia dall’Isola Rossa, l’ennesima conferma che tutti si trovavano sulla stessa o sulle stesse imbarcazioni, naufragate prima di toccare terra. Cosa sia accaduto in mare non è ancora chiaro: i migranti per ragioni sconosciute potrebbero essere caduti in acqua perché il barchino era troppo carico, oppure è affondato per un guasto o una falla.
Al momento non sono state trovate tracce di relitti. I corpi dei cinque migranti sono stati trasferiti al cimitero di San Michele di Cagliari per l’esame esterno disposto dalla magistratura. La Procura di Cagliari, sotto il coordinamento del procuratore facente funzioni Paolo De Angelis, aveva aperto due fascicoli, unificati poi in un unico procedimento: s’indaga per naufragio colposo e traffico di esseri umani. Gli accertamenti medico legali serviranno a capire da quanto tempo quei corpi erano in mare.
Non si può escludere, infatti, che il naufragio sia avvenuto tra venerdì e domenica quando in Sardegna sono arrivati, con una serie di sbarchi a ripetizione e in diverse zone della costa sud occidentale, 216 migranti. Tutti si trovano attualmente nel centro di accoglienza di Monastir. I numeri dei migranti arrivati in poco tempo nell’Isola sono alti, ma la situazione non è allarmante, visto che in Sardegna rimangono poco tempo: dopo essere stati identificati vengono espulsi o rimpatriati. Ben diversi i numeri che ormai si registrano da giorni a Lampedusa, dove la situazione è ormai esplosiva. A partire dalla notte scorsa, infatti, si sono registrati 22 sbarchi con l’arrivo complessivo di 351 migranti. Attualmente nell’ hotspot siciliano sono ospitate 1.500 persone e c’è il rischio che il numero salga con eventuali altri sbarchi. Per alleggerire la struttura d’accoglienza è in arrivo a Lampedusa la nave Diciotti.