Ercolano. Non è un vero e proprio terremoto politico, ma un segnale chiaro e diretto agli alleati: «C’è bisogno di nuovo entusiasmo per rilanciare l’azione politica in città». È la convinzione alla base della decisione del sindaco Ciro Buonajuto di azzerare la giunta per mettere mano a una distribuzione delle deleghe tra gli assessori nominati a novembre del 2020: una scelta maturata dal leader locale di Italia Viva alla vigilia di Ferragosto – in concomitanza con la mancata candidatura in parlamento – e trasformata in realtà proprio alla vigilia del voto del 25 settembre.
Congelati, dunque, gli incarichi politici ai sette assessori di corso Resina: il vicesindaco Luigi Luciani, il delegato ai lavori pubblici Lucio Perone, la responsabile della pubblica istruzione Anna Giuliano, mister cimitero e parcheggi Gioacchino Acampora, il delegato alla polizia municipale Luigi Fiengo, la responsabile delle politiche occupazionali Mariarca Cascone e la «signora del welfare» Carmela Saulino.
Nessuno – salvo colpi di scena o diverse indicazioni dei partiti – dovrebbe perdere la poltrona d’oro a corso Resina, ma l’intenzione del primo cittadino è fare ruotare le deleghe-chiave dell’esecutivo: a partire dal turismo – settore fondamentale per l’economia della città degli Scavi – per finire ai lavori pubblici, passando per le politiche sociali e i servizi cimiteriali.
«Non c’è nessuna crisi in atto – ribadisce Ciro Buonajuto -. Ma c’è bisogno di rinnovato entusiasmo per portare avanti il programma di governo cittadino».
Insomma, gli assessori – perfino chi, in due anni, non è riuscito a dare risposte adeguate alle esigenze dei cittadini – non sono a rischio. Per ora.
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