Torre del Greco. La data cerchiata in rosso sul calendario dei «precari del welfare» all’ombra del Vesuvio è venerdì 30 settembre, quando scadranno i contratti a tempo determinato di 19 assistenti sociali e istruttori amministrativi assunti nel 2019.
A partire dal mese di ottobre – in attesa del concorso dei veleni promosso dall’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba per 25 assunzioni al settore politiche sociali, sempre a tempo determinato – i servizi essenziali alle fasce deboli del territorio, dunque, potrebbero non essere garantite.
Una doppia beffa – sia occupazionale sia assistenziale – capace di fare scendere nuovamente sul piede di guerra i sindacati di categoria: a partire da oggi e fino all’ultimo giorno di lavoro dei «precari del welfare» i vertici di Cisl e Uil si uniranno ai lavoratori in presidio assembleare permanente nello spazio antistante gli uffici di via Calastro, all’interno degli ex Molini Meridionali Marzoli.
L’obiettivo – si legge nella nota firmata da Giuseppe Manfredi e Nicola Di Donna, inviata al sindaco e al prefetto di Napoli – sarà «comunicare alla cittadinanza il disagio provocato dall’ingiusto atteggiamento dell’amministrazione comunale nei confronti dei lavoratori nonché per decidere le iniziative da mettere in campo per il riconoscimento della professionalità acquisita in tre anni di attività nel Comune di Torre del Greco».
Dopo il flop del bando promosso a inizio agosto e attualmente «sospeso» in attesa dei necessari correttivi, la maggioranza di palazzo Baronale ha deciso – dietro input del «regista del welfare» Donato Capone, l’ex vicesindaco di Ciro Borriello ripescato da Giovanni Palomba insieme ai rappresentanti di Forza Italia – di non prorogare ulteriormente i 19 contratti in scadenza.
Una «vendetta politica» contro la precedente gestione del welfare destinata a ricadere – a partire da ottobre – sulle fasce deboli del territorio.
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