Torre del Greco. Quindici giorni al mare o in montagna, ma «stipendio» pieno in Comune. Sono gli ultimi effetti del «bonus-Frulio» sulle casse pubbliche di palazzo Baronale: la cumulabilità dei gettoni promossa dall’attuale capo dell’assise – all’epoca in cui era alla guida della commissione consiliare agli affari generali – costa la bellezza di 15.600 euro e spiccioli perfino per i «lavori» condotti durante il mese di agosto. Quando, cioè, le sale al primo piano del municipio sono rimaste chiuse per due settimane. Uno stop, evidentemente, insufficiente – proprio «grazie» alla possibilità di portare a casa fino a quattro gettoni al giorno – a frenare la corsa all’oro della casta di Torre del Greco.
L’ultimo salasso
Se in passato – prima dell’introduzione del «bonus-Frulio» – i «costi istituzionali» dei politici di maggioranza e opposizione scendevano sotto la soglia dei 10.000 euro nel mese dedicato alle ferie, quest’anno circa la metà dei consiglieri comunali si è goduto le vacanze senza rinunciare agli emolumenti legati alla partecipazione alle sedute delle cinque commissioni consiliari di palazzo Baronale. Secondo la liquidazione di pagamento firmata a metà settimana dal segretario generale Pasquale Incarnato, i contribuenti – a fronte di «risultati» sotto gli occhi di tutti, a partire dal disastro-rifiuti per arrivare all’imminente taglio dei servizi alle fasce deboli del territorio – hanno pagato 15.600 euro alla casta, a cui aggiungere l’indennità fissa di 3.700 euro riconosciuta proprio al presidente del consiglio comunale Gaetano Frulio.
Gli stacanovisti
In media, la somma pagata per il mese di agosto si aggirerebbe intorno ai 650 euro per consigliere comunale. In realtà, tuttavia, il «quadro reale» spacca in due la casta di palazzo Baronale. Da un lato, c’è chi ha coscienziosamente disertato le (inutili) riunioni organizzate durante i giorni in cui gli uffici comunali erano praticamente deserti. Dall’altro, invece, c’è chi ha accumulato gettoni su gettoni in una sorta di spasmodica rincorsa al «bottino completo» a dispetto dei 15 giorni di sospensione dei lavori. Al primo gruppo, zero presenze in 31 giorni e zero euro accreditati sul conto corrente, appartengono Carmela Iacomino – la moglie del commissario cittadino di Forza Italia, ultimo acquisto in ordine di tempo della maggioranza targata Giovanni Palomba – l’ex sindaco Valerio Ciavolino e il presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata, l’avvocato Luisa Liguoro. Solo due presenze – costo minimo di 65 euro – per l’ex vicesindaco Romina Stilo e per il delegato all’ambiente Luigi Mele. Cinque «esempi virtuosi» subito «neutralizzati» dagli stacanovisti del gettone, in larga parte esponenti della maggioranza. A guidare il plotone dei poltronisti d’oro tre habitué delle commissioni consiliari: la pasionaria Carmela Pomposo e Carmine Gentile – entrambi capaci di toccare quota 40 gettoni, costo di 1.300 euro a testa per il Comune – seguiti a ruota dal politico-poliziotto Ciro Piccirillo (38 gettoni, costo di 1.235 euro) e dalla coppia formata dal «pastorello» specializzato in eventi e concerti Michele Langella (37 presenze, costo di 1.203 euro) e da Simone Mariano Gramegna (37 presenze, costo di 1.203 euro). Sopra i mille euro per il «lavoro» svolto durante il mese di agosto anche il politico-ultrà Pasquale Brancaccio (costo 1.105 euro), il figlio d’arte Antonio D’Ambrosio (costo 1.105 euro), l’ex assessore Alessandra Tabernacolo (costo 1.105 euro), il capitano di lungo corso Antonio Spierto (costo 1.073 euro) e il dipendente dell’Eav Salvatore Gargiulo (costo 1.008 euro).
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