Torre del Greco. «Speriamo che sia femmina». Lo slogan ripetuto come un mantra dai fedelissimi di Fratelli d’Italia per lanciare Giorgia Meloni alla guida del governo rischia di diventare il nuovo «tormentone» di palazzo Baronale. Dove, a meno di un anno dalla corsa alla successione di Giovanni Palomba, cresce – complice il successo elettorale della leader nazionale del centrodestra – il numero delle potenziali candidate al titolo di primo sindaco-rosa di Torre del Greco. Un obiettivo mancato da diverse «big» della politica all’ombra del Vesuvio – Loredana Raia e Patrizia Magliulo su tutte, battute rispettivamente da Ciro Borriello e Romeo Del Giudice nel 2014 e nel 1998 – e oggi accarezzato da (almeno) sei volti vecchi e nuovi del consiglio comunale.
La grillina doc
L’ultima a salire sul carro delle aspiranti alla fascia tricolore della quarta città della Campania è l’attuale consigliere comunale Santa Borriello, unica «superstite» del M5S a palazzo Baronale dopo la scissione con i seguaci dell’ex ministro – oggi rimasto fuori dal parlamento – Luigi Di Maio. Pentastellata della prima ora e profondo «dna grillino», l’esponente d’opposizione potrebbe cavalcare l’onda lunga del 40% incassato a Torre del Greco dal M5S alle ultime politiche per strappare una candidatura di primo piano. D’altronde, le capacità organizzative dimostrate in occasione della recente visita dell’ex premier Giuseppe Conte a piazza Santa Croce e il solido legame con l’ex deputato Luigi Gallo potrebbero – alla luce dell’ennesima mazzata a livello locale portata a casa dal Pd – pesare in un’eventuale trattativa al tavolo del centrosinistra. Insomma, i rapporti di forza dopo il voto del 25 settembre sono evidentemente cambiati e già c’è chi punta su una «santa» per riuscire nel miracolo di strappare al centrodestra la poltrona da sindaco della città del corallo.
Le big del centrodestra
I nomi di punta non mancano neanche all’interno dello schieramento di centrodestra, dove – non è un mistero – ci sono due potenziali candidati in rosa alla fascia tricolore: l’ex vicesindaco Romina Stilo – già in campo nel 2018 e ora pronta al bis sotto il simbolo di Forza Italia – e l’ex assessore Alessandra Tabernacolo, una lunga trafila in Fratelli d’Italia e una sfilza di «prove di forza» alle urne superate con valanghe di voti. Due pezzi da Novanta, ma con diversi ostacoli sul proprio percorso. Se Romina Stilo è inevitabilmente legata ai futuri equilibri interni al gruppo locale degli azzurri – oggi guidato dal commissario cittadino Dario Colombo – l’ex capo di gabinetto di Ciro Borriello resta alle prese con i dissidi scoppiati con i vertici locali di Fdi, in particolare con Salvatore Quirino e Luca Alini, all’indomani del passaggio in maggioranza a sostegno di Giovanni Palomba. La strada, dunque, sembra in salita per entrambi. Ma lo scenario potrebbe cambiare nei prossimi mesi.
Il centrosinistra al palo
Al momento, il Pd – a dispetto dei deludenti risultati delle urne – non sembra intenzionato a puntare su quote rosa. Ma in dieci mesi lo scenario potrebbe cambiare e non si può escludere l’ennesima candidatura di Loredana Raia, a caccia di rivincita dopo il fallimento del 2014. Se poi il centrosinistra dovesse decidere di «svecchiare» l’elenco dei soliti noti, ecco pronte Luisa Liguoro – in credito con Italia Viva-Azione dopo la recente candidatura di servizio – e Clelia Gorga, la pupilla del governatore Vincenzo De Luca oggi impegnata a Napoli con la fondazione Campania Welfare.
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