Sono giunti alla chetichella i giovani che oggi hanno spalato il fango in via Celario, la strada di Casamicciola alta, che è l’epicentro della frana. Hanno ripulito gli accessi alle abitazioni per consentire agli sfollati di rientrare momentaneamente nelle loro case per riprendere qualche vestito e qualche effetto personale. I volontari sono studenti e anche giovani e commercianti della zona: oggi hanno tenuto i loro negozi e le botteghe chiuse perché “è un dovere dare una mano ai residenti di questa zona che di fortuna negli ultimi 5 anni ne ha avuto davvero poca”. Lungo i marciapiedi ci sono ancora 20 centimetri di fango che i bobcat hanno accumulato per rendere la strada percorribile. Ma per la rimozione è una corsa contro il tempo: bisogna fare in fretta prima che torni la pioggia, che potrebbe arrivare già nel pomeriggio di domani, e scongiurare così il rischio di dilavamento verso il centro cittadino. Il maltempo, secondo le previsioni, potrebbe investire la Campania tra un paio di giorni.
E in 48 ore soccorritori e volontari dovrebbero completare la loro opera. Al quartier generale di piazza Maio, nella vecchia baracca allestita nei giorni del terremoto del 2017, gli sfollati seguono costantemente l’evolversi della situazione e ai giovani volontari vengono offerti generi di conforto. Verso sera le operazioni rallentano ma si inizia la programmazione di squadre e di zone di intervento. E Filomena, 70enne, ex assessore alla Cultura e moglie di un sindaco del Comune isolano, a ringraziare i volontari a nome di tutti. L’argomento del giorno, però, è la difesa di questa parte alta della città: “Qui non ci sono solo costruzioni abusive. La maggior parte delle case è stata realizzata, è vero più di mezzo secolo fa, ma con regolari permessi”. Dal fango emergono brandelli di vita spezzata. Un peluche, un tegame e altri oggetti che raccontano di una quotidianità che per tante persone non sarà mai più come prima.
Nella zona del Rarone all’interno di una macchina, appartenuta ad una delle persone disperse, i soccorritori hanno trovato un cagnolino che abbaiava non appena qualcuno si avvicinava, quasi a voler difendere quella macchina. Poco più avanti, nei pressi di una casa gravemente danneggiata, è stato trovato un cane morto: anche lui ucciso dall’acqua e dal fango. Quella degli animali è una delle tante emergenze: in diversi casolari, lungo le pendici, ci sono bestie da portare via. Al più presto dovranno essere rimosse anche le numerose vetture che sono state completamente accartocciate dalla furia dell’acqua e del fango. Le auto oggi sono state invece portate via dalla zona del porto dove, come prevede l’ordinanza firmata nella serata di ieri, il traffico dei veicoli è interdetto. E intanto continua a salire il numero degli sfollati: sono 230 ed hanno trovato accoglienza in una decina di alberghi della zona.