Torre del Greco. Il primo aveva annunciato con largo anticipo l’intenzione di non partecipare a dibattiti pubblici, il secondo ha «resistito» solo 15 minuti all’incontro promosso dal Forum dei Giovani prima di dire addio a ogni confronto con i restanti candidati. Così Ciro Borriello e Luigi Mennella – rispettivamente a capo della coalizione di centrodestra e del «campo largo» costruito sull’asse Pd-M5S all’ombra del Vesuvio – hanno «narcotizzato» l’ultima settimana di campagna elettorale a Torre del Greco, lasciando i cittadini senza la possibilità di assistere a un faccia a faccia diretto tra i cinque aspiranti successori del sindaco Giovanni Palomba.
Perché la «fuga dei big» ha inevitabilmente portato all’annullamento di tutti i confronti tra i candidati programmati per il rush finale della corsa alle urne del 14 e 15 maggio. «Di fronte all’annullamento di tutti i dibattiti pubblici, l’unica palese perdente è la cittadinanza tutta, impossibilitata a vedere fisicamente i propri candidati a sindaco confrontarsi pubblicamente per il bene di Torre del Greco – l’affondo di Luigi Caldarola, a capo della coalizione dei CambiaMenti -. Sono allibito perchè si sfugge alle basi di un’etica di valori nel rispetto dei cittadini. Parlare alla gente e con la gente è un’arte mai passata di moda. Ciro Borriello e Luigi Mennella si candidano a essere coloro che devono assicurare un futuro ai giovani e davanti a una richiesta di confronto arrivata dai giovani cosa fanno? Si sottraggono al confronto. La verità è che non hanno nulla da dire, non vogliono apportare alcun cambiamento alla città».
Cambiamento che, al contrario, simboleggia la sfida dell’unico candidato sindaco under 40 e dell’esercito di giovani presenti nelle sue liste civiche: «Non partecipando attivamente ai dibattiti, Ciro Borriello e Luigi Mennella hanno dimostrato di non sapersi confrontare con gli altri e di affrontare un dibattito pubblico, confermando di essere legati solo a sè stessi e capaci di parlare solo ai loro “simili” e non alla città tutta».
Concetti condivisi da Eligio Poetini, leader di Potere al Popolo: «È veramente sconcertante il disinteresse di Ciro Borriello e Luigi Mennella per l’esposizione dei programmi che sembrano più un elenco sconclusionato di enunciazioni astratte che una visione complessiva della città – sottolinea l’infermiere-scout, unica vera proposta di sinistra a Torre del Greco. – La loro unica concentrazione è sull’arruolamento di truppe cammellate e candidature familiari: una roba da medioevo della politica e non certamente da amministratori di una città che ha bisogno di rilancio, lavoro e servizi pubblici. Questo deve fare comprendere le reali intenzioni di questi candidati e quanto poco hanno a cuore sia il confronto con i cittadini sia il bene di Torre del Greco. Se non sono disponibili oggi, cosa succederà quando saranno eletti? Probabilmente si blinderanno dentro i palazzi e si ottureranno le orecchie alle legittime richieste dei cittadini».
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