Sorrento. Nella concitazione per la festa scudetto del Napoli, aveva pensato di far “indossare” una sciarpa azzurra anche alla statua di Sant’Antonino in piazza Tasso. Ma la sua bravata ha fatto staccare alcuni frammenti dal monumento, generando il disappunto dei cittadini e dell’amministrazione comunale, a seguito di alcuni video diffusi sui social. Nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Sorrento, coordinati dal vicequestore Nicola Donadio, al termine di un’accurata attività di indagine hanno identificato il presunto colpevole in un 30enne sorrentino, che è stato denunciato a piede libero e dovrà difendersi dall’accusa di aver danneggiato il monumento simbolo della città. Il folklore innescato a maggio dalle celebrazioni per lo scudetto del Napoli è sfociato dunque in un eccesso di euforia, al punto che qualcuno ha pensato di trasformare persino il Santo Patrono in un ultras. Dal filmato si nota la sagoma di un uomo che con la sciarpa del Napoli cinge il capo della statua, da cui si staccano alcuni frammenti. Dopo un mese e mezzo di indagini per provare a ricostruire l’identità del tifoso, ripreso di spalle nel video, gli agenti di Polizia sono riusciti a risalire al possibile identikit del soggetto identificandolo in un 30enne, convocato presso il Commissariato e raggiunto dalla denuncia a piede libero. Una vicenda rispetto alla quale anche l’amministrazione comunale non ha fatto mancare il supporto alle attività di indagine, mentre si valuta l’entità del danno causato alla statua, da cui in base a quanto si evince dal filmato si sarebbero staccati alcuni piccoli frammenti dal capo. Il tentativo del tifoso di mescolare sacro e profano, pertanto, ha innescato numerose polemiche in città, dove l’entusiasmo per il trionfo atteso da 33 anni ha lasciato spazio anche agli eccessi da parte di chi è andato oltre il limite, finendo per arrecare danni al patrimonio pubblico. Uno scenario rispetto al quale le indagini della Polizia hanno consentito poi di chiudere il cerchio nelle scorse ore.