Per ogni cosa c’è un aspetto positivo ed uno negativo, i cosiddetti pro e contro. Sulla bocca di tutti, è il caso di dirlo, in questi anni, la discussione sulla chirurgia estetica, sulla necessità di ricorrere a ritocchino e sugli abusi di tanti e tante, specialmente vip. A dare un colpo di spugna alla vicenda ci ha pensato Gennaro Barbuto, chirurgo napoletano, che ha deciso di mettere al servizio della comunità le proprie abilità. Il medico, infatti, ha dato vita ad iniziativa rivolta ai malati oncologici e agli effetti che hanno i trattamenti chemioterapici su di loro, offrendo gratuitamente i suoi servizi a quanti ne fanno richiesta: «Il mio scopo è quello di rendere le persone felici, farle sentire in pace con loro stesse soprattutto in periodo in cui stanno affrontano queste terapie invasive. Vedere l’emozione nei loro occhi è qualcosa di indescrivibile, che il denaro non può regalare», spiega Barbuto. Quando il percorso della vita si incupisce, c’è un raggio di sole pronto ad illuminare il cammino di queste persone. «La chirurgia estetica serve ad eliminare delle problematiche psicologiche che possono nascere dalle conseguenze delle cure di chemioterapia e radioterapia che ledono il turgore della pelle, cambiando la morfologia e l’architettura del viso – continua il chirurgo – Attraverso questi interventi, riesco a rendere migliore il mondo della persona che ho di fronte». Le iniziative che nascono dal cuore sono frutto di passione in ciò che si fa. Un privilegio per pochi che, come il dottor Barbuto, si sono costruiti da soli, con un percorso di formazione pieno di difficoltà da superare con le proprie forze senza avere una famiglia di medici alle spalle. «L’ostacolo per me è uno sprono e non un abbattimento, mi sono costruito da zero». È forse questo il motivo per il quale è l’unico chirurgo a Napoli ad aver ideato un’iniziativa simile, della quale ad oggi hanno usufruito circa 30 persone. Tra queste, Vanessa. Docente 37enne di scienze motorie, vittima del cancro. Lui, il maligno, le ha tolto la sua femminilità, che grazie all’intervento del dottor Barbuto è riuscita a riacquistare. «Quando mi hanno detto che avrei dovuto fare le chemio ho subito pensato alle conseguenze sul mio aspetto fisico. Mi sono isolata, ho vissuto un secondo lock-down, avevo vergogna di farmi vedere da mio marito. Ho iniziato a perdere i capelli e mi paragonavo a “Gollum”, del Signore degli Anelli, quando passavo davanti ad uno specchio mi voltavo. Il momento che stavo vivendo di sicuro non mi dava la spensieratezza di andare da un chirurgo per fare il filler, ma poi ho pensato che il cancro mi aveva già tolto abbastanza. A livello psicologico mi ha aiutato molto fare questo tipo di trattamento perchè mentre prima non mi sentivo a mio agio, dopo sono rinata. Bisogna affrontare la vita, senza abbattersi» conclude Vanessa. Il fattore psicologico è una questione di “stare bene con se stessi”, a prescindere dalle conseguenze di malattie invasive. Talvolta si tratta di seguire la “moda” in un mondo massificato «ma secondo me la moda è solo un input che ci bersaglia e sta a noi avere buon senso di evitare gli abusi di chirurgia estetica» spiega Barbuto. Se un difetto viene ad intaccare psicologicamente e socialmente la vita di una persona, è una cosa positiva intervenire esteticamente. «Ci sono tanti adolescenti che sono bullizzati per i loro difetti estetici e se intervieni esteticamente risolvi un bel problema, alleggerendo la vita – continua il chirurgo – anche io sono stato vittima di bullismo perché ero grassottello, quindi il consiglio è quello di non abbattersi perchè ci sarà sempre qualcuno che dirà che qualcosa non va, ma in realtà è solo il riflesso di qualcosa che non va in lui».
CRONACA
26 giugno 2023
Gennaro Barbuto, il chirurgo estetico che dona i trattamenti ai malati oncologici