Torre del Greco. Il sindaco Luigi Mennella nomina la cugina come delegata alle pari opportunità e al servizio civile e scoppia il primo caso politico del «nuovo corso» di palazzo Baronale. A sollevare, insieme alla questione etica, dubbi di legittimità sul decreto firmato dal primo cittadino del Pd l’ex assessore all’ambiente Luigi Mele – oggi esponente dell’opposizione in consiglio comunale – pronto a richiamare un parere del ministero dell’interno relativo alle incompatibilità legate ai rapporti di parentela e affinità tra un sindaco e un consigliere comunale e a sottoporre la questione ai «colleghi» dell’assise cittadina.
L’incarico
Tutto ruota intorno alle deleghe fuori giunta assegnate dal primo cittadino alla cugina Iolanda Mennella: alla «maestrina» di palazzo Baronale è stato confermato l’incarico alle pari opportunità – già ricoperto con l’ex sindaco Giovanni Palomba e «premiato» con migliaia di euro per progetti di dubbia efficacia e utilità per la collettività – e affidata la gestione del servizio civile, potenziale valvola di sfogo elettorale per il reclutamento di giovani da impegnare in municipio per 507 euro al mese. Il decreto è finito immediatamente sotto i riflettori della minoranza, in particolare di Luigi Mele: «La professoressa Pina Di Donna, così attenta ai regolamenti, cosa pensa di questa vicenda?», la provocazione lanciata nel gruppo whatsapp dei consiglieri comunali e accompagnata dal parere del ministero dell’interno in merito a rapporti di parentela e affinità.
Lo scontro virtuale
Il primo, non a caso, a intervenire in difesa della sua «protetta» è stato Felice Gaglione: «Secondo me, quando siete al mare, ogni tanto bagnatevi la testa – la stizzita replica del partner elettorale di Iolanda Mennella – sennò date i numeri». Una risposta interpretata da Luigi Mele come una nuova minaccia di bavaglio all’opposizione dopo il primo caso in consiglio comunale – in quell’occasione fu il capo dell’assise Gaetano Frulio a dire no a una richiesta di intervento dell’ex sindaco Ciro Borriello – e capace di alzare il livello della tensione all’interno della chat politica. «Ringrazio il consigliere comunale Luigi Mele, sempre attento a tutto e in particolare a me – la piccata replica della cugina del sindaco – La tua eleganza non si smentisce mai: vergognati, un accanimento stupido e da bambini». Parole pesanti come macigni, stemperate dal «pompiere» Gaetano Frulio: «Chiedo di astenersi da riflessioni, commenti e dibattiti riguardo vicende di carattere politico/amministrativo – l’intervento del fedelissimo di Luigi Mennella – la cui trattazione è riservata ai soli strumenti regolamentari come interrogazioni, interpellanze e mozioni». Un invito dal sapore della censura, con buona pace del confronto su questioni etiche oggettivamente delicate.
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