Napoli. Mentre incombono gli obiettivi del Pnrr in materia di giustizia con il taglio della durata del 40% dei processi civili e del 25% di quelli penali entro il 2026, gli uffici giudiziari devono fare i conti con una coperta ancora troppo corta in termini di risorse umane. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Csm e aggiornati al 28 luglio scorso, in tutta Italia mancano 1.652 magistrati. Rispetto ai 10.633 posti previsti nell’organico, la scopertura nazionale è pari al 15,54%.
A soffrire di più sono le procure, con il 16% dei posti vacanti: su 2.649 pm previsti sulla carta, ne mancano 426. Ma anche tribunali e Corti d’appello non se la passano bene: mancano 1.226 giudici dei 7.984 fissati nell’organico, con una scopertura pari al 15,36%. I dati sui singoli distretti giudiziari smentiscono un luogo comune.
Più penalizzati dalla carenza di magistrati non sono gli uffici giudiziari del Sud ma quelli del Nord. La maglia nera spetta a Bolzano dove la scopertura tra uffici giudicanti e requirenti è del 22,54%, ma sfiora il 30% se si guarda solo ai dati della procura. Segue Reggio Calabria (19,26%) che è quasi appaiata a Venezia (19%).
Nella procura del capoluogo veneto, dove il ministro Nordio ha lavorato per tanti anni, e nella procura generale della stessa città ,la percentuale di scopertura è pari al 19,38%: su 129 pm previsti gli effettivi sono 104, ne mancano dunque 25. Un problema che per il guardasigilli nasce dalla difficoltà di risiedere a Venezia, “città dove non è facile vivere e che non è economica”, come ha detto tempo fa parlando delle scoperture che derivano dalle poche domande per questa destinazione che fanno i vincitori del concorso in magistratura.
Oltre il 18% di scopertura si collocano Trento e e Trieste, appena sotto quella soglia Cagliari è Torino. Mentre Napoli è sotto la media nazionale con il 12,24%. L’isola felice è Campobasso dove su 70 magistrati previsti tra uffici giudicanti e requirenti ne mancano solo 4 e la procura è a organico pieno.
Sta bene anche il distretto di Perugia, dove la scopertura media è dell’8,45%, ma scende al 5,41% nella procura guidata da Raffaele Cantone e in quella generale, dove su 37 magistrati previsti ne mancano solo due. A pesare sulla già ingarbugliata questione legata alla giustizia per la carenza di magistrati, ci sono anche gli effetti della recente riforma Cartabia, entra in vigore da poche settimane, e già capace di mandare in tilt gli uffici dei giudici di pace. In particolare, pesano le gravi criticità per quanto riguarda la dotazione strutturale degli uffici, conseguenza anche di alcune scelte del ministero, come quella di non dotare i giudici di un programma applicativo da remoto per accedere e consultare il fascicolo informatico e per generare e depositare i provvedimenti, come invece avviene per la magistratura togata. A lanciare l’allarme erano stati nei giorni scorsi il Movimento forense e l’Unione nazionale giudici di pace.