Il Governo tira diritto sul reddito di cittadinanza e non cede di un millimetro. Anzi, a chi alimenta le tensioni, a chi minaccia rappresaglie per affinché non si cancelli il bonus mensile, risponde senza mezze misure a margine del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto a Castel Volturno che si è tenuto a Caserta.
«Non c’è alcun motivo per fare professione di preoccupazione, ma questo non vuol dire che abbasseremo la guardia. Non c’è nessun motivo per cui possiamo pensare che ci sarà un autunno caldo perché ci sarà la fame diffusa o tensioni sociali».
Le parole sono del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «Il governo non ha fatto mai mistero che i fenomeni di marginalità sociale devono essere combattuti attraverso l’incentivazione delle opportunità di lavoro, quindi non delle sue alternative. Questa è una cosa che abbiamo sempre detto, era presente nel programma elettorale di chi è stato eletto. Quindi la vedo come una cosa banale averla portata a compimento». Una decisione, sottolinea con forza, presa con tutte le attenzioni di quei casi di chi ha obiettivo bisogno del mantenimento. «Il governo sta puntando tutto sul rilancio economico puntando su asset principali come bellezza, cultura, turismo, agroalimentare. Sono asset storici e ci sono già segnali importanti. Abbiamo un grande impegno su opere strutturali dove sono stati presi progetti fermi da decenni».
Nello stesso momento il Movimento Cinque Stelle annuncia una conferenza stampa a Napoli per discutere delle «drammatiche conseguenze derivanti della cancellazione del Reddito di Cittadinanza». Una conferenza in programma questa mattina alla quale parteciperà anche Roberto Fico, ex presidente della Camera e Salvatore Micillo, coordinatore regionale del Movimento. «Lo difenderemo fino alla fine», giurano i grillini. Del resto il reddito di cittadinanza è stato il loro strumento elettorale più potente.
Il bilancio delle truffe
Intanto viene alla luce l’ennesima truffa sul reddito di cittadinanza. Un danno erariale da un milione di euro scoperto stavolta a Teramo, dove molte famiglie hanno incassato i bonus antipovertà senza averne alcun diritto. Una piaga dentro la quale sono finiti in fumo 505 mi-lioni di euro a partire da aprile del 2019 ad oggi. In particolare in questo periodo sono stati 54.108 gli interventi di controllo della Guardia di finanza sui percettori del Reddito di cittadinanza che hanno consentito complessivamente di accertare 45.524 interventi irregolari, pari al 84,14%. Nello stesso arco temporale sono stati denunciati 48.392 furbetti e i contributi indebitamente percepiti o richiesti ma non ancora riscossi ammontano a 505.721.704 euro. La mappa delle irregolarità vede in percentuale al primo posto la calabria, seguita dalle marche e dalla Liguria, ma per soggetti denunciati e importo delle frodi accertati è saldamente prima la Lombardia seguita da Campania e Sicilia.
In particolare la distribuzione territoriale dei controlli svolti da ciascuno dei 19 comandi regionali della Guardia di finanza nel primo semestre di quest’anno evidenzia su 8.469 interventi effettuati, quelli trovati irregolari sono 6.767, la percentuale di irregolarità dunque si attesta al 79,90%. I contributi indebitamente percepiti o richiesti ammontano a 80.809.684 euro e i soggetti denunciati sono 6.020.
Allargando lo sguardo ai quattro anni e quattro mesi di vita del Reddito di cittadinanza, la percentuale di irregolarità più alta è stata registrata dalla Finanza in Calabria: 92,63%, con 4.476 soggetti denunciati su 4.222 interventi effettuati e 45.141.511 euro di frode accertata. Seguono le Marche con la percentuale di irregolarità al 90,72%, ovvero 1.095 irregolari su 1.207 controlli effettuati, 946 soggetti denunciati e frodi accertate per 7.161.779 euro. L’elenco regionale continua con la Liguria dove la percentuale di irregolarità rilevata dalla finanza è al 90,39% con 1.251 interventi irregolari su 1384 effettuati, 1.156 soggetti denunciati e un volume di frodi accertate pari a 10.671.320 euro. Seguono Piemonte e Valle d’Aosta con l’89,95% di irregolarità, 4.287 interventi irregolari su 4.782 controlli, 4.307 soggetti denunciati e 35.910.110 euro di frodi accertata. Quinta l’Umbria al 86,56% con 805 interventi irregolari su 930, 924 soggetti denunciati e 7884727 frode accertata.
I numeri campani
Sopra l’80% di irregolarità nei controlli troviamo il Veneto all’86,11% (1.802 denunciati e 13.457.855 euro di frodi accertate), la Campania all’85,10% con 4.837 soggetti denunciati e 83.032.071 euro di frode accertata, importo che la colloca al secondo posto per la somma regionale più alta, superata solo dalla Lombardia con 10.250 denunciati (la regione con il numero piu alto di denunciati) e 94.312.617 euro di frode accertata (l’importo regionale piu alto).
Seguono la Puglia all’84,88% con 4.339 irregolari su 5.112 controlli, 4.278 soggetti denunciati e 36.589519 euro di frode accertata, la Sicilia con l’83,05% e 5.766 soggetti denunciati e 75.152.772 euro di frode (terzo importo più alto), e il Lazio all’82,02% di irregolarità, con 3.723 denunciai e frodi accertate per 43.568.171 euro.