Torre del Greco. L’ultima «visita» di giardinieri e netturbini risaliva all’inizio di settembre del 2022, quando l’amministrazione comunale all’epoca guidata da Giovanni Palomba organizzò – in vista della seconda edizione della Festa del Mare – un radicale intervento di pulizia dall’area. Poi, una volta spente le luci della rassegna, le storiche Cento Fontane – il monumento-simbolo della zona mare – erano state abbandonate al proprio destino e trasformate in una sorta di giungla urbana «arricchita» dagli sversamenti selvaggi di rifiuti da parte degli incivili della zona. Un vero e proprio scempio, ora cancellato dagli interventi di diserbamento programmati dalla squadra di governo cittadino guidati dal sindaco Luigi Mennella.
L’investimento record
La cura del verde e il decoro urbano sono tra le priorità dell’amministrazione comunale a trazione Pd-M5S, come dimostrato dalla recente manovra da 1,5 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di parchi pubblici e verde pubblico. In attesa dell’aggiudicazione dei relativi appalti, intanto, proseguono i lavori già finanziati con i fondi comunali: l’ultima tappa del tour diretto dal «sindaco-giardiniere» ha interessato proprio le Cento Fontane, da dove sono state strappate via tutte le erbacce cresciute in modo incontrollato e portati via i rifiuti abbandonati dagli incivili. Lo storico monumento della zona porto è stato praticamente tirato a lucido, così come le scale della villa comunale. Dopo l’intervento all’interno dell’unico polmone verde del centro cittadino, infatti, gli operai del settore parchi e giardini hanno ripulito le zone solitamente frequentate dai giovanissimi della zona e l’area giochi.
L’appello ai cittadini
Al termine dell’ennesimo intervento a tappeto, il primo cittadino – attraverso i propri profili social – ha lanciato un appello ai cittadini: «Confidiamo nella collaborazione di tutti per mantenere in ordine questi e altri spazi comuni», il messaggio del sindaco. Un riferimento, neanche particolarmente velato, ai vari atti di sabotaggio – a partire dalla panchina bruciata in villa comunale agli sversamenti selvaggi di rifiuti – registrate nelle zone già interessate dalle «grandi pulizie» promosse dal Comune.
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