Torre del Greco. E’ tornata a «casa» esattamente a due mesi dal crollo del fabbricato di corso Umberto in cui viveva insieme alla sua famiglia. Viso provato dalla lunga degenza in ospedale e cappellino bianco in testa, Francesca Pia – la 19enne estratta miracolosamente viva dalle macerie dell’edificio venuto giù domenica 16 luglio – ha finalmente riabbracciato i familiari nella «sua» Torre del Greco. Un primo passo verso il recupero della normalità, in attesa della lunga riabilitazione per il recupero completo degli arti inferiori.
L’accoglienza in hotel
Le condizioni della 19enne erano in netto miglioramento già da qualche settimana e la notizia delle dimissioni era stata anticipata già la scorsa settimana dai medici dell’ospedale del Mare. Al proprio arrivo all’hotel Poseidon – la struttura alberghiera in cui è stata ospitata la maggioranza degli sfollati per il crollo – Francesca Pia ha trovato l’assessore alle politiche sociali Mariateresa Sorrentino, pronta a omaggiare la diciannovenne con un mazzo di fiori. «Abbiamo pensato a un omaggio floreale – le parole del sindaco Luigi Mennella, costretto a lasciare l’hotel Poseidon pochi minuti prima dell’arrivo della giovane a causa di impegni istituzionali – perché rappresentano il simbolo di rinascita e prosperità. Siamo sicuri che, una volta tornata a Torre del Greco, Francesca Pia saprà trovare la forza per lasciarsi alle spalle il suo dramma».
La tripla extra
A oggi la giovane tirata fuori dall’inferno di pietre e detriti con fratture multiple in diverse parti del corpo è costretta a muoversi su una sedia a rotelle. Ha recuperato l’uso di una gamba, ma dovrà affrontare una lunga riabilitazione per la rifunzionalizzazione di entrambi gli arti inferiori. «Ho perso tutto, non ho neanche una casa» si era sfogata in un video dal suo lettino d’ospedale. Al suo arrivo a Torre del Greco ha trovato – grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e alla disponibilità dell’hotel Poseidon guidato da Celeste Passaro – una camera tripla «extra large» per sé e i suoi familiari, in modo da potersi muovere senza (ulteriori) difficoltà con la sedia a rotelle. In attesa di rivedere la diciannovenne miracolata del crollo in piedi sulle proprie gambe.
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