“La Regione Campania, in seguito alla delibera approvata lo scorso aprile, ha aggiornato il piano di evacuazione, tenendo i considerazione le esercitazioni “Exe Flegrei” del 2019″.
Questo è quanto spiegato oggi nel corso di un’audizione da remoto presso la commissione Ambiente della Camera dei deputati, Italo Giulivo, direttore generale dei lavori pubblici e della protezione civile della Regione Campania.
“Va tenuto conto che, per le circa 500mila persone che andrebbero evacuate in caso di ripresa delle attività eruttive, si agirebbe sia in modalità autonoma per chi ha una seconda casa lontana dalla zona rossa, sia in modalità assistita. Le persone si raccoglierebbero nelle aree di attesa, dove troverebbero i mezzi del sistema di mobilità che li accompagnerebbero presso le aree di incontro, già poste lontane dalla zona di pericolo, e di qui verso le aree di accoglienza, presso i comuni delle regioni con le quali sono stati siglati appositi gemellaggi”.
Il direttore Giulivo ha inoltre spiegato che “il sistema non può dirci quando avverrà il ritorno delle popolazioni nelle aree interessate dall’eruzione, e uno spostamento tanto massiccio in Campania comporterebbe per aree con popolazioni ridotte una difficoltà nel poter garantire i servizi essenziali (scuole, ospedali, servizi al cittadino) per un tempo comunque lungo. In Campania saranno dislocati i residenti della zona gialla, quella interessata dall’accumulo di ceneri, a seconda della direzione dei venti. Anche queste persone dovranno andare via, perché è stato stabilito che un accumulo di oltre 50 centimetri di ceneri su tetti può provare il collasso delle strutture più fragili”.