Torre del Greco. Un anno di reclusione per l’aggressione a colpi di casco ai danni di un agente della polizia municipale. È la condanna patteggiata davanti al giudice monocratico Emma Aufieri del tribunale di Torre Annunziata da G.D.F., il 34enne – volto già noto alle forze dell’ordine del territorio – protagonista del brutale pestaggio a due passi dall’istituto comprensivo De Nicola-Sasso.
L’uomo è comparso in aula per il proseguo del processo con rito direttissimo a 15 giorni dall’episodio shock pagato con l’arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: assistito dall’avvocato Antonino Baldinelli, il pregiudicato ha scelto di «concordare» la pena con il pubblico ministero Matteo De Micheli.
Una strategia difensiva grazie a cui il 34enne della zona porto è riuscito a «limitare i danni» del suoi raptus di follia e a scongiurare la costituzione di parte civile del Comune annunciata dal sindaco Luigi Mennella.
Un verdetto agrodolce per una storia di ordinaria violenza andata in scena sotto gli occhi di centinaia di bambini in attesa di fare il proprio ingresso a scuola: G.D.F. venne fermato a pochi metri dall’istituto comprensivo perchè sul suo scooter trasportava la moglie e due figli iscritti alla De Nicola-Sasso.
Gli agenti di polizia municipale invitarono l’uomo a fare scendere i minori per non incorrere in una salata sanzione. Parole capaci di scatenare la rabbiosa reazione del pregiudicato, pronto a impugnare il proprio casco e a colpire un vigile urbano alla testa prima di fuggire via in direzione di via San Giuseppe alle Paludi. Dove, a distanza di una manciata di minuti, venne rintracciato e arrestato.
Durante i successivi accertamenti gli uomini in divisa guidati dal comandate Salvatore Visone scoprirono che il motociclo su cui viaggiava G.D.F. era sprovvisto di copertura assicurativa e di revisione e lo stesso conducente non fosse in possesso della patente di guida perché revocata.
Già in sede di convalida dell’arresto, il 34enne si vide cancellare gli arresti domiciliari a cui era stato sottoposto e come unica misura cautelare venne obbligato a presentarsi alla polizia giudiziaria per tre volte alla settimana. Ora la condanna a un solo anno di reclusione per l’aggressione shock davanti alla scuola.
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