La notizia della condanna gli ha strappato un mezzo sorriso. Non ci credeva fino a che il giudice non si è pronunciato: 4 mesi di reclusione, pena sospesa, per furto di una bici. All’indomani del provvedimento del tribunale di Torre Annunziata, per Antonio Del Giudice, sindaco di Striano, è il giorno della riflessione. A mente fredda ripercorre gli attimi che oggi la magistratura gli contesta e rivive passo dopo passo tutto quello che ha fatto durante la pandemia. E ribadisce: «Proprio non me l’aspettavo. Ricorrerò in appello», annuncia. «Stiamo già preparando gli incartamenti, resta la piena fiducia nella giustizia. Di quello non ho mai dubitato, sono convinto che si chiarirà tutto». In parte è già stato fatto, perché alcuni dei reati inizialmente contestati sono stati già cancellati – come quello di aver agito per motivi razziali -, resta il furto. «E su quello dibatteremo nel processo di secondo grado», spiega il primo cittadino di Fratelli d’Italia. Il provvedimento non lo ha fermato neanche per un attimo. «Resto sereno, perché so quanto ho dato alla comunità durante questi anni. Non ci siamo fermati mai, gli strianesi mi conoscono e sanno perfettamente che non sono una persona che crede nei valori e nella Legge». Restano le tante perplessità per una sentenza che nei prossimi mesi sarà «ridiscussa» alla luce anche dei numerosi riferimenti fatti dai legali del primo cittadino di Striano legati a quella giornata conclusasi con una foto sui social, finita agli atti dell’inchiesta. «Certo, chi mi ha denunciato dovrebbe spiegare come mai si trovava fuori città in un periodo in cui erano in vigore le restrizioni per l’emergenza Coronavirus», si difende il primo cittadino strianese. E poi ancora: «Le biciclette sono state tutte restituite, parlare di furto mi è apparso esagerato. Inoltre sono state pulite e sanificate», racconta ancora. Poi ripercorre gli attimi di quella giornata sotto la lente di ingrandimento della magistratura: «Ricordo che quelle biciclette erano state piazzate davanti al municipio, ne ostruivano l’ingresso a noi che anche di domenica dovevamo recarci lì per lavorare, per gestire le fasi di una pandemia durissima che non ci ha dato un attimo di tregua. Ecco perché furono spostate». Tutti argomenti che saranno nuovamente riaffrontati al momento dell’apertura del processo d’appello. La vicenda ha tuttavia innescato anche le polemiche di carattere politico. Nella bufera la posizione del primo cittadino, il Pd ne chiede le «dimissioni» parlando di «figuraccia per l’intero paese». Una richiesta a cui il primo cittadino risponde «picche». «Se questi sono gli argomenti delle forze di centrosinistra, vuol dire che abbiamo lavorato bene. A chi vorrebbe che mi facessi da parte dico: resto al mio posto». Un messaggio che sa già di sfida in vista delle prossime amministrative.
CRONACA
4 novembre 2023
Sindaco di Striano condannato per furto: «Non me lo aspettavo, pronto il ricorso»