Circa 50 richieste d’aiuto al mese,quasi due al giorno: è il dato della rete dei centri antiviolenza del Comune di Napoli diffuso nel corso di un evento promosso dall’assessorato alle Pari Opportunità in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.Dai numeri resi noti questa mattina si evince come il fenomeno sia in aumento anche sul territorio cittadino: si è passati dalle460 del 2022 alle 515 nuove richieste già ricevute dall’inizio di quest’anno.Si tratta, nella grande maggioranza dei casi, di donne tra i30 e i 60 anni, ma non mancano vittime minorenni o ultra 69enni. I casi di violenza fisica sono il 74%, quelli di violenza sessuale il 20%; il 6% delle donne è stato vittima di molestie sessuali, il 32% di stalking. Il tema della violenza economica,poi, riguarda quasi la metà (49%) delle vittime seguite dai centri antiviolenza e quasi sempre le varie forme di violenza si accompagnano a quella psicologica (93%).Nel 34% dei casi autore della violenza è l’ex partner, nell’11% l’ex coniuge, nel 7% l’ex convivente, nel 20% il coniuge, nel 9% il convivente. Nel 31% dei casi la violenza avviene dinanzi ad almeno un figlio, spesso minorenne. Solo il56% delle vittime si è già rivolta alle forze dell’ordine per presentare denuncia.Il tipo di servizio offerto dai centri antiviolenza varia, a seconda delle esigenze, dalle informazioni all’ascolto, dalla consulenza e assistenza legale alla consulenza e assistenza psicologica e sanitaria. Quasi per tutte le donne (98%) è stato avviato un percorso di sostegno. “Occorre sostenere in tutti i modi le vittime, e lo facciamo con i nostri centri antiviolenza – ha evidenziato il sindaco Gaetano Manfredi -, e c’è poi un grande tema culturale, che è una grande sfida che noi abbiamo davanti perché ai problemi atavici dovuti a una cultura patriarcale e maschilista, di cui è impregnata la nostra società, oggi si accompagna una grande fragilità della figura maschile. C’è un forte senso di competizione con le donne. Riuscire a gestire la sconfitta è la cosa più difficile che ci sia e molti uomini non sono in grado di farlo. Questo è un lavoro che dobbiamo fare noi perché solo in questa maniera riusciremo ad avere un rapporto equilibrato con le donne”.Presenti nella sala giunta del Comune, tra gli altri, anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e l’ex presidente della Camera Roberto Fico.L’assessora alle Pari opportunità del Comune Emanuela Ferrante ha sottolineato che “le oltre 600 donne che si sono rivolte ai nostri centri sono solo una parte rispetto a quelle che subiscono violenza, perché ancora tante non hanno il coraggio di far venir fuori ciò di cui sono vittime. Il Comune di Napoli sta cercando di fare la sua parte con l’apertura 24 ore su 24 dei CentriAntiviolenza e con la casa di accoglienza dove le donne vittime di violenza possono trovare rifugio insieme ai loro bambini. Ne apriremo altre quattro grazie al finanziamento del Fondo di sviluppo e coesione. Inoltre, abbiamo concesso 16 tirocini extracurricolari ad altrettante donne che, essendo arrivate nei nostri centri, sono uscite da un percorso di violenza, ma hanno bisogno di indipendenza economica perché solo da qui può partire davvero un cambiamento”.
CRONACA
27 novembre 2023
Violenza sulle donne: a Napoli 50 segnalazioni al mese