Da pochi giorni è andato in archivio il 2023. Un anno indimenticabile per il Sorrento che ha visto i rossoneri vincere il campionato di serie D a maggio. Una promozione arrivata negli ultimi 90’ beffando la Paganese.
Il presidente Cappiello, stilando un bilancio del vecchio anno, si sofferma sulla prima parte. “E’ quella che ci ha visto vincere al fotofinish il campionato dopo il duello con la Paganese. Un risultato storico perchè credo che non è mai capitato di vincere un campionato all’ultima giornata.
Il Sorrento è risalito dopo le vicissitudini che conosciamo, tra cui un fallimento e qualche gestione non oculata”.
Per il 2024 l’obiettivo principale non può che essere la salvezza…
“Certo. E’ quello per cui stiamo lavorando quotidianamente. Insieme ai tifosi remiamo in un’unica direzione per salvare la Lega Pro e per ora siamo contenti di essere protagonisti nonostante le difficoltà come giocare a Potenza”.
Dopo lo scotto pagato all’inizio è venuta fuori la squadra che ha iniziato a scalare la classifica.
“Inizialmente ci sono state le difficoltà legate a una categoria come la Lega Pro dove tutto è diverso e abbiamo cercato di affrontarle e venirne fuori. Siamo contenti della posizione in classifica e chiaramente l’obiettivo è mantenere la caratteristica principale: ossia l’umiltà. Noi siamo fondati su questa prerogativa. Sul sacrificio e senso del dovere, qui ci si allena con voglia e il fatto che non ci sia pressione ci fa esprimere meglio”.
Il Sorrento è una famiglia e Maiuri ne è il padre?
“Maiuri è la sintesi della nostra filosofia. E’ quello che si respira una piazza dove si lavora bene in maniera serena e dove tutti danno il massimo. Maiuri ne è l’inteprete massimo e ha uno staff che esalta il suo lavoro. Però con la consapevolezza che occorrerà dare sempre il massimo”.
Il mercato si è aperto da pochi giorni. Per ora il Sorrento ha concluso la cessione di Marcone. Quali sono gli obiettivi?
“Si sta lavorando per un esterno offensivo e arriverà qualche nuovo acquisto per potenziare ogni reparto per essere competitivi. Marcone è andato via ma noi abbiamo Del Sorbo, un portiere di prospettiva su cui puntiamo e ha dimostrato di avere qualità”.
Quale partita le è piaciuta di più?
“Personalmente quello che mi ha esaltato di più quella con il Francavilla dove abbiamo vinti 5-1. Poi metto l’ultima con la Casertana e il secondo tempo con la Juve Stabia dove siamo stati perfetti tatticamente”.
Quale è stato l’acquisto di cui va fiero?
«Non c’è. A me piace esaltare la squadra perchè penso che si ragiona tutti insieme. Penso a La Monica, Fusco, Vitale, Di Francesco, Ravasio ma non voglio fare un nome specifico”.
Col nuovo anno la speranza è quella di ritornare al Campo Italia?
“Siamo in attesa. Al Comune stanno lavorando per iniziare i lavori. C’è un deadline compresa tra fine marzo e aprile per ristrutture lo stadio Italia. Aspettiamo notizie sia dal sindaco che dagll’ufficio tecnico”.
Riavere il Campo Italia potrebbe anche cambiare i programmi e essere più ambiziosi?
“Il Sorrento è una società che programma in maniera silenziosa. Non ci precludiamo nulla. Il nostro modello potrebbe essere quello della Juve Stabia. Sono partiti per salvarsi e invece sono primi con merito. Dobbiamo rifarci al loro modo di fare calcio con costi contenuti. Una politica che noi abbiamo fatto l’anno scorso in serie D”.
Un messaggio ai tifosi per questo nuovo anno.
«Ai tifosi dico di continuare a stare uniti e sostenere la nostra causa. Devono essere la nostra marcia continuando a essere il dodicesimo uomo”.