Torre del Greco. Circa trecento marittimi hanno partecipato stasera ad una manifestazione di protesta promossa dal sindacato Orsa in piazza Santa Croce, a Torre del Greco, città che rappresenta il secondo comparto italiano per numero di matricole.
Alla base dell’agitazione, le condizioni generali in cui sono costretti a lavorare gli operatori del settore e, soprattutto, la scelta del governo di ridurre dal 75% al 60% l’indennità di malattia per chi non può imbarcarsi per ragioni di salute.
“Questo provvedimento – hanno sottolineato i manifestanti – va ulteriormente ad aumentare i disagi che già siamo costretti ad affrontare abitualmente, come ad esempio i gravi e reiterati ritardi nell’erogazione della stessa indennità di malattia. Questo intervento non tiene nella giusta considerazione la specificità e le peculiarità del nostro lavoro, come i lunghi periodi d’imbarco, e le condizioni particolarmente delicate e gravose in cui svolgiamo i nostri compiti”.
Tra gli striscioni esposti lungo le gradinate della parrocchia di Santa Croce, dove sono stati anche montati gli altoparlanti, anche uno che faceva riferimento alla dignità calpestata dei lavoratori del mare. “Questa situazione – hanno aggiunto i manifestanti – incide sulla nostra salute, fisica e mentale, poichè viene compromesso il sacrosanto ‘diritto ad ammalarci’. E’ l’ennesima penalizzazione ai danni del comparto marittimo”.
All’incontro è intervento anche il sindaco Luigi Mennella: “Siamo stati in prima linea in questa battaglia – ha sottolineato – sin da quando si iniziava a parlare della possibile decisione del governo, votando un ordine del giorno in consiglio comunale e scrivendo una lettera alla premier Meloni e ai ministri competenti che non ha mai ricevuto risposta. Siamo pronti a organizzare tavoli di concertazione con le sigle interessate e a coinvolgere i sindaci del golfo e degli altri grandi comparti marittimi italiani per avviare un percorso comune”.