Chissà se in quel momento, quando ieri mattina la guardia giurata Raffaele Pinto ha deciso di uccidere la moglie e poi togliersi la vita, qualcuno dei suoi tre figli aveva il cellulare tra le mani. Nessuno dei tre ragazzi, fortunatamente, era in casa quando la tranquillità di una famiglia che viveva in uno dei tanti quartieri popolari della città, è stata turbata dalla violenza e dalla follia. Ma, qualora uno di loro avesse avuto in mano un telefono e un social, magari Tik Tok, quello che per gli adolescenti sta diventando quasi uno stile di vita, avrebbe potuto assistere in diretta alla distruzione della sua famiglia. Perchè ieri mattina, complice il fatto che l’episodio si è verificato in un quartiere ad alta densità abitativa, prima ancora delle canne dei fucili della polizia schierata in assetto da guerra, contro Raffaele Pinto e la sua follia decine di telefonini di vicini, curiosi sono stati puntati contro quella finestra dalla quale prima l’uomo minacciava di lanciarsi e poi, roteando l’arma con cui poi si è tolto la vita, si è ucciso. Un omicidio-suicidio quasi in diretta se non fosse per il fatto che agli occhi indiscreti delle dirette social di cronisti improvvisati, sono stati sottratti i momenti clou, ovvero l’accoltellamento della donna e il successivo suicidio dell’uomo. Ma ieri mattina sui gruppi wathsapp, le immagini di Raffaele Pinto ormai in preda al delirio, prima con un maglione e poi a cavalcioni dalla finestra senza alcun indumento nella parte superiore, hanno girato senza sosta. Alcune anche con commenti particolarmente feroci di chi, ormai immedesimato nella parte di giustiziere video maker, dava consigli su come uccidere l’uomo. Una deriva, la follia social che entra nella follia di una famiglia. Tre figli senza genitori da ieri, ma che non dimenticheranno mai quelle immagini.
CRONACA
9 febbraio 2024
L’ultima follia dei social: il femminicidio in diretta su Tik-tok