Luigi de Magistris lascia l’incarico di portavoce di Unione Popolare. Lo annuncia l’ex sindaco di Napoli spiegando di aver preso la decisione per “non più rinviabili ragioni di natura professionale e personale, su cui si sono aggiunte riflessioni anche politiche. La passione civile e la mia esperienza soprattutto di magistrato e di sindaco – aggiunge de Magistris – saranno come sempre al servizio del bene comune. Da combattente per la giustizia e per la verità, sarò sempre in prima linea per l’attuazione della costituzione antifascista, per la pace contro le guerre, per la giustizia economica, ambientale e sociale, per la questione morale (spina dorsale del mio agire istituzionale e politico), contro mafia e corruzione, per la fratellanza tra i popoli, per il sud e soprattutto per Napoli”. Rivolgendosi al coordinamento politico di Unione Popolare, de Magistris scrive: “Mi ritroverete sempre dalla parte degli oppressi e mai degli oppressori, a cominciare dalla madre di tutte le battaglie contro le ingiustizie che è la lotta per la liberazione della Palestina. In Unione popolare ho avuto l’onore e l’onere di essere il portavoce di una comunità ricca di persone perbene che fanno politica per passione senza alcun interesse che non sia quello collettivo e ci ritroveremo in tante lotte per i diritti. Libero da questo ruolo politico potrò ancora e forse anche meglio, compatibilmente con i miei impegni professionali, essere utile per unire e costruire ponti di umanità” ha spiegato de Magistris. Che è tornato a parlare dell’inchiesta sui dossieraggi che sta toccando i nervi scoperti del sistema giudiziario: “Uno dei capisaldi dello stato di diritto è che il giornalista, verificati i dovuti requisiti, pubblichi notizie di interesse pubblico e non può essere paragonato a chi è stato infedele, salvo – e lo verificherà la magistratura – che non ci sia un concorso istigatore, ossia che un giornalista commissioni a un “infedele” di accedere alle banche dati: diventerebbe così parte delle rete illecita, ma considerando la vicenda e i giornalisti coinvolti, penso che si tratti della pubblicazione di notizie di interesse pubblico, verificate e poi pubblicate, si resta insomma nel dovere di cronaca’’. Così l’ex pm ed ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, commenta il coinvolgimento dei tre cronisti sotto inchiesta per accesso abusivo e rivelazione di segreto. ‘’Indaghiamo sugli infedeli – ha aggiunto l’ex pm e sindaco di Napoli -, conosco, per la loro storia giudiziaria, i giornalisti coinvolti che hanno le loro fonti, se rimane questo lo scenario si rimane all’infedeltà di alcuni soggetti di strutture rilevantissime dello stato e giornalisti che pubblicano notizie di interesse pubblico e verificate’’. ‘’Mi pare un’operazione più vasta, non sarebbero colpiti solo rappresentanti del governo in carica, ho letto che al centro di questi episodi ci sono anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la sua compagna, certo è più appetibile per un infedele portare notizie a chi è al potere, ma la riflessione più importante è: se confermato il quadro, sono informazioni riservate rese pubbliche o si costruisce un’attività di dossieraggio a fini politici?” ha detto l’ex pm ed ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in merito al coinvolgimento di una parte dei ministri e altri rappresentanti del governo Meloni nell’inchiesta di Perugia.
CRONACA
4 marzo 2024
Unione Popolare, de Magistris lascia e si dimette da portavoce