“C’è un’iniziativa che sta crescendo in Italia e che deve crescere ancora di più. Abbiamo registrato nelle ultime settimane prese di posizione molto importanti delle Conferenze episcopali nel nostro Paese, di quella della Campania, credo anche la Sicilia ma anche le conferenze episcopali del Nord cominciano a muoversi. Credo che stia crescendo e dovremo lavorare molto in questa direzione, un movimento di opinione nelle Università, fra le giovani generazioni. Dobbiamo svegliarci perché davvero è a rischio l’unità del paese, oltre che il futuro del Mezzogiorno”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine dell’iniziativa promossa dalla Flc-Cgil Campania alla Rotonda Diaz in occasione dell’arrivo del camper contro l’autonomia differenziata. “Abbiamo prime scadenze – ha precisato De Luca – alle quali dobbiamo tentare di rispondere nella maniera più forte possibile, abbiamo promosso come Regione Campania una manifestazione forte a Roma e uno dei due obiettivi era la difesa dell’unità nazionale e il contrasto alla autonomia differenziata. Noi diciamo all’Italia che dobbiamo combattere su due fronti: contro l’autonomia differenziata ma anche contro il centralismo burocratico che sta dilagando oggi in Italia, quindi le riforme sono indispensabili ma la nostra linea è: burocrazia zero, non rottura dell’unità nazionale”. Che ha aggiunto: “Mentre parliamo di autonomia differenziata, stiamo centralizzando, come non si è mai visto in Italia, tutte le partite finanziarie. Cioè stiamo concentrando sulla presidenza del Consiglio l’ex Agenzia della Coesione per il sud, che è stata sciolta, i fondi Pnrr, i fondi sviluppo e coesione, i fondi per la Zes unica meridionale: tutto a Roma. Questo processo sta paralizzando l’Italia” ha continuato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “E’ accaduto per la Zes Unica, doveva partire a gennaio e non è partito niente e sta accadendo per i fondi di sviluppo e coesione per i quali stiamo combattendo. Da un anno e mezzo avremmo potuto utilizzare in Italia 20 miliardi di euro e avere già i cantieri aperti, invece è tutto paralizzato. Così non andremo lontano. Veramente abbiamo davanti questioni decisive per il futuro dell’Italia e per il futuro del sud”. Sui fondi di coesione e sulla battaglia col ministro Fitto ha aggiunto: ““Stiamo dialogando col ministero dal marzo dello scorso anno. Poi, in maniera più stringente, dall’estate scorsa e, in maniera formalizzata, dal 5 ottobre, quando abbiamo inviato anche in dettaglio il piano di sviluppo della Regione Campania. Quindi sono passati 5 mesi. Ma l’interlocuzione dura da più di un anno. Sinceramente non vedo ragioni per continuare a perdere anche un minuto di tempo, quindi ci aspettiamo che a brevissimo si sigli l’accordo anche con la Regione Campania”. Parole chiare anche sul terzo mandato: “Di tutto si parla meno che dei problemi della gente. Che significa terzo, quarto o quinto mandato? Io voglio parlare del sistema ospedaliero, degli ospedali che sono in corso di realizzazione, dei problemi dell’ambiente, dei problemi dell’autonomia idrica, del rinnovamento del parco dei mezzi pubblici, del piano paesaggistico, della scuola. Che cosa serve per realizzare queste cose? Un mandato, mezzo mandato, tre mandati? Diamo la parola ai cittadini. Punto. E’ tanto complicato dire che la democrazia significa innanzitutto questo? Facciamo decidere ai cittadini da chi vogliono essere governati. Hanno paura ovviamente. Però evitiamo queste palle insopportabili” spiega De Luca che parla anche di povertà: “Probabilmente conviene riprendere una vecchia linea, che era quella del governo Gentiloni, che teneva in piedi il reddito di inclusione. Diventavano interlocutori delle istituzioni i Comuni, che riuscivano a fare un filtro con gli uffici delle politiche sociali, cioè a capire bene quali erano le aree di povertà e le famiglie. Poi dobbiamo fare le correzioni necessarie per evitare elementi degenerativi. E’ un discorso da affrontare in maniera molto laica” spiega il presidente Vincenzo De Luca ai cronisti campani.
CRONACA
15 marzo 2024
De Luca rivela: “Sul no all’autonomia la Chiesa è con noi”