Torre Annunziata. La città di Torre Annunziata saluta uno dei suoi figli più celebri e acclamati, Ernesto Bergamasco. L’ex pugile torrese è scomparso un mese dopo aver spento le 74 candeline, lasciando tutti sgomenti. Bergamasco durante la sua lunga e gloriosa carriera ha raggiunto numerosi e prestigiosi successi, sia sul ring che a bordo ring, dove si è seduto una volta appesi i guantoni al chiodo di- venendo un allenatore di successo. Da pugile, si laureò campione italiano dilettanti nei pesi superleggeri nel 1971 e 1972, anno in cui partecipò anche alle Olimpiadi di Monaco dove perse al primo turno nella categoria dei superleggeri contro il thailandese Srisook Buntoe (4-1). Dopo l’esperienza a cinque cerchi, divenne pugile professionista ottenendo una striscia iniziale positiva di ben 19 match, tutti vinti, battendo tra gli altri anche l’ex campione italiano dei pesi leggeri Bruno Melissano. Il 25 settembre 1974 com- batté per il titolo italiano dei superleggeri, dove fu sconfitto per out tecnico alla seconda ripresa dal detentore del titolo Bruno Freschi. Tra la fine del 1975 e il 1977 combatté 14 match con sei vittorie e otto sconfitte, una di queste subita dall’argentino naturalizzato italiano Juan José Giménez, futuro sfidante dello statunitense Leroy Haley per il titolo mondiale WBC della categoria e di Pa- trizio Oliva per il titolo europeo. Nel 1978 gli fu accordata la chance di combattere nuovamente per la cintura italiana dei superleggeri, resistendo a Giuseppe Martinese, futuro campione d’Europa, fino all’ottavo round in cui venne sconfitto, dando l’addio alla sua carriera agonistica in quel 25 settembre. Dopo aver fatto sognare Torre Annunziata da pugile, Bergamasco appesi i guantoni al chiodo fondò e gestì uno dei più noti club di pugilato dell’area vesuviana: la Pugilistica Oplonti. Come allenatore è di- venuto uno dei punti di riferimento cittadini per le nuove generazioni di aspiranti pugili, portando sul ring molti boxer di grosso valore, tra cui il figlio Raffaele Bergamasco, pluricampione italiano. Inoltre, ha condotto tra i professionisti Alfonso Pinto (medaglia d’argento agli Europei) e Pietro Aurino, impegnato a Londra nel 2002 come sfidante alla conquista del titolo mondiale dei pesi massimi leggeri, uscito purtroppo sconfitto dal match. Torre Annunziata ieri ha dunque salutato commossa una figura importante della sua grande e bella storia, che con caparbietà e serietà ha portato in alto il nome della città per oltre mezzo secolo.
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18 marzo 2024
Torre Annunziata, boxe in lutto: addio a Ernesto Bergamasco