“L’inadeguatezza gestionale dei dirigenti e dei funzionari del trasporto ferroviario dell’Eav e’ sotto gli occhi di tutti: hanno cominciato con il cambio dell’orario dei treni, in Circumvesuviana, che se non e’ schizofrenico, poco ci manca, scontenta tutti, tranne i sindaci, che poi sono gli unici, insieme ai dirigenti, che non viaggiano sui treni e che quindi poco sanno e poco vogliono sapere di cio’ che patisce quotidianamente chi ci lavora e chi ci viaggia”: questa l’accusa del sindacato Orsa autoferro-Tpl sulla situazione in Eav.
“Non trovando come rispondere alle critiche dei pendolari ed alle lamentele dei lavoratori, hanno organizzato una caccia alle streghe degna della migliore inquisizione, ed hanno sguinzagliato i loro piu’ fedeli kapo’ per fare pressioni sui lavoratori, creando un clima di tensione, se non di paura, per stroncare sul nascere ogni dissenso, ogni protesta. Assistiamo a funzionari aziendali che non si fanno scrupolo di effettuare telefonate importune a casa dei lavoratori, fin dalle quattro del mattino per sapere se sono disponibili a lavorare di li’ a mezzora, oppure a telefonate a chi e’ ammalato per sapere diagnosi e prognosi, come se non potessero conoscere, almeno la prognosi, con gli strumenti che la normativa gli consente. A cio’ si associano centinaia di provvedimenti disciplinari, le cui giustificazioni non vengono accettate, esclusivamente per ripicca, coi Lavoratori che vengono sospesi dal servizio e anche multati. Queste ‘pratiche’ daranno il via ad una stagione infinita di ricorsi legali che porteranno via centinaia di migliaia di euro (se non milioni) dalle gia’ disastrate casse aziendali”.
Orsa ricorda, dunque, che “l’Eav vanta almeno dieci milioni di euro di contenziosi legali con i dipendenti, a riprova che la gestione del personale funziona bene quando deve accelerare carriere effettuando molte decine di promozioni, ma funziona molto molto male quando si tratta di gestire accordi sindacali e diritti negati ai lavoratori”.
“In tutti i comunicati l’Eav mostra di avere disponibilita’ al dialogo ed alla trattativa, cosa che nella pratica non accade proprio – conclude il sindacato -. A questo punto non sappiamo se sono i dirigenti ed i funzionari a non leggere i comunicati stampa dell’azienda oppure, pur facendolo, non gli danno importanza”.