“È mancato tutto negli ultimi cento anni: è mancata la prevenzione, sia strutturale sia non strutturale. È mancata la responsabilità della classe dirigente, è mancata la consapevolezza di sapere che siamo su un cratere di un vulcano fra i più interessanti al mondo, uso un eufemismo, quindi se ormai questa è la situazione dobbiamo saperla gestire con la consapevolezza di chi ci sta”. Lo afferma Nello Musumeci, ministro della Protezione Civile e Politiche del mare, a margine della seconda giornata del forum “Verso sud”. “Le scelte sono due quando si sta su un territorio a rischio: o si delocalizza o si rimane su quel territorio nella consapevolezza che la propria casa è costruita su un vulcano, con fenomeni che in questi ultimi mesi si stanno accentuando ma che non devono creare panico, devono soltanto indurre i cittadini a capire meglio che cosa avviene, come si sviluppa il fenomeno e come poterlo mitigare nei suoi eventuali effetti”, aggiunge il ministro. “Credo che sia questo il compito della protezione civile, della prevenzione che non c’è mai stata, soprattutto per il rischio bradisistico. Poi abbiamo sollecitato ulteriori iniziative per la comunicazione, l’informazione, esercitazioni e contatti con la gente. In Giappone i bambini già a 5 anni vengono informati dallo Stato su che cos’è un sisma, su che cos’è un terremoto. Qui tocchiamo il corno rosso quando parliamo di queste cose. Serve un cambio culturale, il Governo sta facendo tutto quello che è possibile fare, in 15 giorni abbiamo varato un decreto, adesso spetta agli enti locali, Regione, province e comuni, lavorare con particolare impegno e fare rete”, conclude Musumeci. Un intervento particolarmente atteso considerato che ieri mattina l’area dei Campi Flegrei si è risvegliata ancora una volta con una forte scossa di terremoto che non fa dormire sonni tranquilli alla popolazione. Ma il ministro ha parlato anche della risorsa “mare”. “Il mare oggi è un obiettivo del Governo. Prima era un elemento marginale, oggi e’ un obiettivo prioritario da raggiungere” le sue parole. “Bisogna tutelare il mare – sottolinea – che è in cattive condizioni fisiche, ma al tempo stesso bisogna cogliere le opportunità che offre. La nautica che cresce, il movimento crocieristico e le autostrade del mare possono essere elementi di competitività. Gli altri Paesi non stanno a guardare, quindi tra le priorità c’è anche quella di avere dei porti adeguati”. Accanto a questo, dice, c’e’ “la dimensione subacquea, per la quale il Governo ha già un disegno di legge, perchè del subacqueo conosciamo solo il 20%”. Quindi un passaggio chiaro sul Sud: “La collocazione geografica e quindi geopolitica del Mezzogiorno d’Italia ci consente mille opportunità. e il mare è diventata una risorsa al centro dei processi economici. Non dobbiamo inseguire miracoli, dobbiamo superare questa logica della questione meridionale smettendola di fare vittimismo e rimboccandoci le maniche. Le opportunità finanziare non mancano, bisogna saper progettare e spendere e io credo che nello spazio di dieci anni riusciremo a fare del polo Mediterraneo un grande polo di sviluppo che assieme al polo del nord creeranno un sistema Italia”.
CRONACA
19 maggio 2024
Mare e Campi Flegrei, l’impegno del ministro Nello Musumeci