Continua senza sosta l’attenzione della Prefettura di Napoli sulle zone d’ombra tra le imprese e i clan della camorra. Il prefetto di Napoli Michele di Bari, nell’ambito dell’attività di prevenzione antimafia, ha adottato altri 12 provvedimenti interdittivi nei confronti di altrettante ditte. In particolare, 8 interdittive riguardano società operanti nella zona portuale di Napoli, nel settore dei trasporti e dei carburanti e prodotti petroliferi. Le altre 4 interdittive riguardano ditte del settore commerciale e delle costruzioni, ubicate a Portici, Torre Annunziata e Volla. Tra questi comuni spicca sicuramente quello oplontino dove la situazione politica appare molto calda: dopo lo scioglimento per camorra del consiglio comunale l’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata sulla campagna elettorale che dovrebbe rinnovare gli organi elettivi. A pochi giorni dal voto l’attenzione è altissima per evitare i condizionamenti che, già in passato, hanno dimostrato di mettere in discussione la libertà del voto dei cittadini. L’azione della Prefettura di Napoli in questo scorcio di 2024 è stata particolarmente intensa soprattutto nelle città della provincia sud. E tra queste un’azione specifica degli 007 della Prefettura è stata portata anche a Castellammare. Nel mese di marzo scorso, infatti, sette interdittive antimafia sono state emesse per attività che hanno sede legale nei Comuni di Massa di Somma e Castellammare di Stabia, operanti in diversi settori: commerciale, trasporti, edilizia, immobiliare, agricolo, distribuzione di alimenti e bevande. Le società colpite dal provvedimento non potranno aggiudicarsi appalti e commesse dalla pubblica amministrazione, perché secondo la Prefettura sono controllate da persone orbitanti nelle organizzazioni criminali o sono stati rilevati tentativi di infiltrazione mafiosa nelle stesse. Uno strumento di prevenzione necessario per la pubblica amministrazione, per evitare che ditte potenzialmente compromesse con i clan operanti sul territorio possano ottenere soldi pubblici, alimentando così gli stessi. Uno strumento che, in particolare a Castellammare di Stabia, territorio dove le inchieste giudiziarie hanno evidenziato il forte radicamento dei clan di camorra, serve per andare a colpire soprattutto quella zona grigia più difficile da scardinare. Negli ultimi mesi sono state oltre una decina le società colpite da interdittiva antimafia, operanti in diversi settori, a Castellammare di Stabia. Un lavoro portato avanti di concerto con le forze dell’ordine che lavorano sul territorio e in sinergia anche con la commissione straordinaria, che si è insediata dopo lo scioglimento per camorra del consiglio comunale, che sta compulsando gli uffici a provvedere subito a interrompere qualsiasi tipo di procedura riguardi le ditte in odore di clan. Per fare un esempio, il Comune di Castellammare di Stabia appena qualche settimana fa ha revocato la Scia a una società impegnata nell’affare dei distributori automatici, che aveva installato le macchinette di alimenti e bevande in dieci diversi punti della città. Una sinergia tra la Prefettura di Napoli e la commissione straordinaria che sta garantendo dunque di ripristinare la legalità anche nel settore commerciale, tutelando le aziende sane dalla concorrenza sleale infiltrata dalla camorra. Un’attenzione massima in un Comune già sciolto per camorra nel 2022, che rappresenta anche un monito ad evitare qualsiasi contatto compromettente da parte di chi ambisce a governare Castellammare di Stabia con la criminalità organizzata che da sempre rappresenta il più grande freno per lo sviluppo del territorio. A Castellammare la situazione appare davvero esplosiva: gli arresti dei giorni scorsi, arrivati al culmine di lunghissimi anni di indagine, hanno svelato i mandanti di alcuni tra i più efferati delitti di camorra. Nelle carte dell’ordinanza di custodia cautelare, la presenza di nominativi di persone candidate o vicini a candidati alle prossime elezioni, ha fatto aumentare l’attenzione. E, durante le perquisizioni nelle case del boss, la presenza di materiale elettorale ha dato l’ennesima evidenza di come la camorra sia attenta a questo appuntamento elettorale. Situazione calda anche nell’area vesuviana dove va al voto il comune di San Giuseppe, sciolto come Torre e Castellammare per infiltrazioni della camorra. A marzo scorso alcune ditte in odore di mafia, dopo gli accertamenti degli ultimi mesi dagli uffici della prefettura sono state sanzionate con tre provvedimenti di interdittiva tra Ottaviano e atri comuni.
CRONACA
5 giugno 2024
Interdittive antimafia a 4 ditte in provincia: ombra dei clan sul voto