La Cgil si prepara alla campagna per cancellare la legge Calderoli sull’autonomia differenziata. “Faremo una battaglia senza quartiere contro quella legge e lo strumento che abbiamo a disposizione è il più democratico di tutti: i cittadini che con la loro partecipazione e il loro voto possono cancellare questa legge sbagliata che questo Governo ha voluto fare ad ogni costo senza discutere con nessuno”, scandisce il segretario nazionale, Maurizio Landini. “Noi stiamo lavorando e lunedì abbiamo riunito tutte le associazioni. Hanno partecipato anche tutte le forze politiche che pensano sia necessario raccogliere le firme per abrogare totalmente quella legge. Il presidente delle Repubblica ha firmato proprio ieri, aspettiamo che sia pubblicata in Gazzetta Ufficiale e siamo pronti a raccogliere le firme”, conferma Landini, incontrando i giornalisti. “Il quesito è molto semplice: chiediamo la totale abrogazione di quella legge, perché la consideriamo una follia di cui il nostro Paese non ha bisogno, siamo già abbastanza divisi e frantumati. Abbiamo bisogno di fare sistema e di unire questo paese e abbiamo bisogno che i principi fondamentali della nostra Costituzione siano applicati”, sostiene il leader della Cgil. “Questo governo non rappresenta assolutamente la maggioranza di questo Paese. Hanno preso 12 milioni di voti, che non rappresentano la maggioranza del Paese. Raccogliere le firme entro il 30 settembre vuole dire metterci nella condizione tra un anno che il Paese possa votare non solo contro l’autonomia differenziata, ma per cancellare la precarietà e affermare la libertà delle persone nella vita e nel lavoro”. L’opposizione, soprattutto a nome del Pd, gli fa eco: “Il Paese già oggi presenta profondi differenze e diseguaglianze tra Nord e Sud nei servizi essenziali alle persone. Questa situazione dipende in particolare dal criterio storico utilizzato negli anni per la distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, che ha penalizzato il Mezzogiorno. I dati evidenziano la presenza di meno personale e minori infrastrutture nel welfare, nelle reti assistenziali, nella scuola, nel trasporto pubblico locale e soprattutto in sanità al Sud. . Bisogna invertire la rotta. Poi ricucire le diseguaglianze rafforzando gli investimenti nel Mezzogiorno, come avevamo stabilito nel Pnrr. L’autonomia differenziata fa l’esatto opposto, spaccando l’Italia” così il capogruppo democratico nella commissione affari europei di Montecitorio, Piero De Luca. “Autonomia differenziata significa migliore allocazione delle risorse. Come ha riconosciuto con la sua promulgazione anche il Capo dello Stato, è stato costruito un modello che, tenendo conto dell’unità nazionale, dà eguali servizi sia al Nord che al Sud attraverso l’individuazione di quelli che sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni. Al Sud non sarà tolta alcuna risorsa. Questa è per così dire una ‘legge quadro’, sviluppata nel senso che avrà un percorso abbastanza lungo: c’è stato il comitato tecnico che ha individuato i Lep, ci sarà il livello politico per la loro individuazione, quindi, l’accordo fra lo Stato e le Regioni. Siamo ancora nella fase della cornice” spiega il ministro Elisabetta Casellati dopo l’ok di Mattarella.
CRONACA
28 giugno 2024
Autonomia, la Cgil accelera: «Subito il referendum»