L’addio a Pino D’Angiò, l’ultimo saluto a Pompei
CRONACA
9 luglio 2024
L’addio a Pino D’Angiò, l’ultimo saluto a Pompei
Mauro de Riso

Una cerimonia intima, ma con tanti amici che hanno voluto portare l’ultimo saluto ad un artista che con la sua musica ha attraversato le generazioni. Si sono svolti ieri mattina, nella Parrocchia del SS. Salvatore, i funerali di Pino D’Angiò, nome d’arte di Giuseppe Chierchia, che si è spento sabato scorso all’età di 71 anni. Per salutarlo ieri a Pompei anche i componenti della band Bnkr44, che in occasione dell’ultimo Festival di Sanremo nella serata delle cover lo hanno scelto al loro fianco portando sul palco il suo brano funk “Ma quale idea”, a lungo nelle prime posizioni delle classifiche tra il 1980 e il 1981. D’Angiò è ritenuto tra i precursori della musica rap italiana e ha fatto ballare non solo il Bel Paese, ma anche i tantissimi appassionati della sua musica in tutto il mondo. La sua hit “Ma quale idea” è tornata oggi ad essere un tormentone in radio, nella versione insieme ai Bnkr44, e nel tempo ha raggiunto 2 milioni e mezzo di copie vendute in Italia e 12 milioni nel mondo, risultando in classifica al quinto posto in Inghilterra nello scorso mese di febbraio. D’Angiò fu anche tra i promotori della Nazionale Cantanti, che ha consentito di raccogliere somme importanti di denaro da destinare in beneficenza con progetti di solidarietà. In tanti ieri hanno voluto essere al fianco della moglie Maria Teresa e del figlio Francesco. Quest’ultimo, come riporta il Corriere della Sera, ha rivolto un saluto toccante al papà scomparso: «Ho immaginato così tante volte questo momento, cosa sarebbe accaduto, i volti e le sensazioni. L’ho immaginato talmente tanto che qualche volta sembrava vero. Poi è arrivato, tutto insieme. Certe cose erano solo nostre, sempre e solo nostre. Da te sono partito, da te sono sempre tornato. In te ho visto la curiosità, la bellezza, il dolore immenso, la vita straripante, la forza di cento uomini, la risata e le lacrime salate come il mare. Quel mare che ci piaceva tanto, specialmente quando era agitato. E dove nelle notti d’estate, respirando lo iodio, parlavamo di noi, di cosa ci tocca dentro, di quale musica ci fa stringere lo stomaco». Nel corso della sua vita, l’artista originario di Pompei ha superato tante gravi malattie che lo hanno colpito, tra cui un tumore alla gola, sei interventi chirurgici, poi un infarto con arresto cardiaco e infine un tumore ai polmoni. Ha saputo reagire con grande forza d’animo e si è ripreso la scena, vivendo un’altra grande ribalta sul palco dell’Ariston nello scorso febbraio e riscuotendo un notevole successo tra i giovani e gli adulti con la sua musica ed anche la sua contagiosa allegria. A ricordarlo anche il sindaco Carmine Lo Sapio, che ha partecipato al funerale. «Viviamo questa giornata con tanta amarezza nel cuore. – ha affermato il sindaco – Pino è nato in questa terra e oggi non ha lasciato Pompei. È tornato qui, in questo giorno che ci rattrista tutti. Avremmo voluto accoglierlo a Pompei per inserirlo nel nostro programma per l’estate, – ha rivelato il primo cittadino di Pompei – ma purtroppo non è stato possibile. Con lui se ne va un’icona importante, che ha dato tanta visibilità alla nostra città».