Pompei. Il Parco Archeologico di Pompei ha vinto il “City’ Scape Award 2024” in due categorie, per «la sua visione strategica di rigenerazione ambientale sostenibile e capace di affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale». Al salone d’onore della Triennale di Milano sono stati proclamati i vincitori – su 242 candidature pervenute- del premio internazionale che raccoglie best practices, casi studio, ricerche e/o innovazioni tese a migliorare il destino dei luoghi in ogni loro forma e a promuovere efficaci strategie progettuali in grado di attribuire nuovi valori ecologici, etici, economici e sociali ai territori. Il Parco Archeologico di Pompei ha vinto il primo premio – ex aequo con la Reggia di Caserta – nella categoria «Interventi su parchi e giardini di interesse storico, artistico o paesaggistico» con il progetto Restaurare, Rigenerare, Curare il Paesaggio di Pompei. Il Parco Archeologico di Pompei si è anche aggiudicato la menzione nella categoria H-Tourism Landscape, con il progetto: Un anello verde per la Città Antica di Pompei, un progetto dello studio Bellesi Giuntoli con il Parco archeologico di Pompei. Il masterplan paesaggistico per le aree fuori le mura di Pompei, un circuito di circa 4 chilometri che da Porta Anfiteatro conduce a Villa di Diomede e a Porta Marina, ricollegandosi al viale di circonvallazione di viale delle Ginestre (ideato da Amedeo Maiuri tra il 1950-’54), la Grande Pineta, San Paolino, le Necropoli di Porta Nocera: un luogo in cui la città antica, la cinta muraria con le sue torri, le necropoli e le ville rustiche convivono con il paesaggio agricolo che, a partire dagli scavi del 1748, si è trasformato in paesaggio letterario e culturale. L’obiettivo primario del progetto è quello di migliorare la fruibilità del Parco, arricchendo l’offerta culturale mediante l’ideazione di nuovi percorsi, l’inserimento di aree per la sosta, il picnic, il gioco, il gioco senza giochi (cioè dove lo stesso paesaggio diventa ludico senza necessità di particolari attrezzature), il fitness, osservatori naturali, oltre a conseguire una migliore contestualizzazione paesaggistica ed ecologica anche attraverso l’inserimento di elementi naturali come fioriture spontanee, erbe officinali, arbusti, siepi, alberature, rain garden per sottolineare visuali interessanti e costituire modelli di equilibrata gestione ambientale. “Il Parco Archeologico di Pompei è orgoglioso di questi risultati che confermano il sempre maggiore interesse e la cura della nostra istituzione verso i temi del verde, del paesaggio e della biodiversità quali componenti naturali del Patrimonio culturale”, ha commentato il direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel.
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