Ok (con fiducia) in aula al Senato al dl Carceri (in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia): i voti favorevoli sono stati 104, i contrari 73, un astenuto. Il provvedimento, che va convertito in legge entro il 2 settembre, passa ora alla Camera. Dall’istituzione di un commissario per l’edilizia alla previsione di un’indennità specificità organizzativa penitenziaria. Da una serie di misure che riguardano i domiciliari per gli over 70 e i lavori di pubblica utilità alle risorse in favore delle strutture sanitarie per i detenuti tossicodipendenti. Vediamo quali sono le principali novità dopo la prima lettura in Senato:
Il commissario. La 2a di Palazzo Madama ha approvato un emendamento del Governo che prevede l’istituzione di un commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. La proposta di modifica era stata preannunciata dal Guardasigilli Carlo Nordio durante un question time alla Camera. Il commissario “resterà in carica sino al 31 dicembre 2025”. Entro il 30 giugno 2025 dovrà trasmettere “ai ministri della Giustizia e delle Infrastrutture e dei trasporti e al ministero dell’Economia e delle finanze una relazione sullo stato di attuazione del programma ed entro novanta giorni dalla data di cessazione dall’incarico” trasmetterà “ai medesimi ministri una relazione finale sull’attività compiuta e sulle risorse impiegate. Le relazioni sono predisposte anche sulla base dei dati disponibili sui sistemi di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato”. Per l’esercizio dei compiti assegnati, il commissario “si avvale di una struttura di supporto posta alle sue dirette dipendenze, costituita con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri” e che “opera sino alla data di cessazione dell’incarico del commissario straordinario. Con una o più ordinanze, adottate d’intesa con i ministri della Giustizia e delle Infrastrutture e dei trasporti, il commissario straordinario disciplina il funzionamento della struttura di supporto, composta fino ad un massimo di 5 esperti scelti anche tra soggetti estranei alla pubblica amministrazione, il cui compenso è definito con il provvedimento di nomina”. Agli esperti “in materia di limiti di spesa, spettano compensi onnicomprensivi di importo annuo lordo pro capite non superiore a euro 60.000, nell’ambito di un importo complessivo lordo non superiore a euro 300.000 annui”, stabilisce ancora l’emendamento approvato. Il commissario “sentiti il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e il capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, nel limite delle risorse disponibili compie tutti gli atti necessari per la realizzazione di nuove infrastrutture penitenziarie nonché delle opere di riqualificazione e ristrutturazione delle strutture esistenti, al fine di aumentarne la capienza e di garantire una migliore condizione di vita dei detenuti”.
Domiciliari over 70. Via libera della commissione Giustizia di Palazzo Madama a un emendamento riformulato di Forza Italia con cui si stabilisce che le persone con più di 70 anni e con una pena sotto i quattro anni potranno rimanere agli arresti domiciliari se malati, tranne nei casi di reati gravissimi (4 bis dell’ordinamento penitenziario). In particolare la proposta di modifica stabilisce che “il pubblico ministero, prima di emettere l’ordine di esecuzione, previa verifica dell’esistenza di periodi di custodia cautelare o di pena dichiarata fungibile relativi al titolo esecutivo da eseguire, trasmette gli atti al magistrato di sorveglianza affinché disponga con ordinanza in via provvisoria la detenzione domiciliare per il condannato di età pari o superiore ai settanta anni e la residua pena da espiare determinata ai sensi del comma 4-bis compresa tra i due e i quattro anni di reclusione, fino alla decisione del magistrato di sorveglianza”. Sono escluse le “condanne per i delitti” di cui “all’articolo 51 comma 3-bis e all’articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354”. Il pubblico ministero, “prima di emettere l’ordine di esecuzione, trasmette gli atti al magistrato di sorveglianza affinché disponga con ordinanza in via provvisoria la detenzione domiciliare se il condannato si trova agli arresti domiciliari per gravissimi motivi di salute, fino alla decisione del magistrato di sorveglianza”.
Lavori pubblica utilità. Con l’ok della commissione Giustizia al Senato a un altro emendamento di FI si stabilisce che “il condannato, qualora non sia in grado di offrire valide occasioni di reinserimento esterno diverse dal lavoro, autonomo o dipendente, può essere ammesso, in sostituzione, ad un idoneo servizio di volontariato oppure ad attività di pubblica utilità”. L’ammissione avviene “senza remunerazione, nelle forme e con le modalità di cui agli articoli 1, 2 e 4 del decreto ministeriale 26 marzo 2001, in quanto compatibili, nell’ambito di piani di attività predisposti entro il 31 gennaio di ogni anno, di concerto tra gli enti interessati, le direzioni penitenziarie”.