Per poco meno di 8 milioni di alunni tra il 5 e il 16 settembre suonerà la campanella del nuovo anno scolastico che, anche quest’anno, farà registrare notevoli aumenti per i prodotti dedicati: il monitoraggio effettuato dall’Onf – Osservatorio Nazionale Federconsumatori mostra come i costi del materiale scolastico registrano un rincaro medio del +6,6% rispetto al 2023. Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i ‘’ricambi’’) ammonterà quest’anno a circa 647,00 euro per ciascun alunno La voci più care si confermano quelle relative allo zaino, specialmente se si sceglie la versione trolley, per evitare di portare sulle spalle pesi eccessivi, oppure la versione hi-tech, con tanto di power bank integrato, per poter ricaricare i propri dispositivi. L’Osservatorio ricorda come l’acquisto online permette di risparmiare fino al 20% rispetto alle cartolibrerie e il 2% rispetto all’acquisto presso la Gdo. Ma anche i libri di testo sono un tasto particolarmente dolente, come ogni anno: per ogni studente in media si spenderanno 591,44 euro per i testi obbligatori + 2 dizionari. La variazione rispetto al 2023 è del +18%. Federconsumatori osserva come quest’anno aumentano notevolmente i costi relativi ai testi delle scuole superiori di secondo grado, mentre segnano una discesa quelli relativi alle medie. Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime, nel dettaglio:uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo + 2 dizionari 461,81 euro (con un calo del -5,4% rispetto allo scorso anno). A tali spese vanno aggiunti 647,00 euro per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 1.108,81 euro. Un ragazzo di prima liceo spenderà per i libri di testo + 4 dizionari 715,30 euro (+3% rispetto allo scorso anno) e 647,00 euro per il corredo scolastico ed i ricambi, per un totale di ben 1.362,30 euro. Importi che risultano proibitivi per molte famiglie, a cui si aggiungono i costi ancor più onerosi da sostenere per l’acquisto di un Pc, dei programmi e dei dispositivi necessari per un utilizzo didattico di tale strumento, divenuto ormai indispensabile. Dallo studio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori emerge, infatti, che tra computer, webcam, microfono, antivirus, programmi base una famiglia, dovendosi dotare di tali dispositivi, arriva a spendere, come minimo, 413,44 euro (considerando per antivirus e programmi i costi su base annua), con un rincaro del +5% rispetto al 2023. Mediamente i prodotti tecnologici utili alla didattica, rispetto allo scorso anno, registrano un aumento medio del +8,5%. A questo va aggiunta la spesa per la connessione a internet.Acquistando prodotti tecnologici rigenerati, come emerge da uno studio della Federconsumatori, si risparmia circa il 38%. Per aiutare le famiglie ad affrontare tali spese esistono diverse misure, a livello comunale e regionale, che prevedono buoni, agevolazioni o gratuità dei testi scolastici per le famiglie con basso reddito. Ma queste misure “sicuramente positive” per Federconsumatori non sono “ancora sufficienti a dare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, specialmente alla luce della grave situazione economica che le famiglie stanno vivendo a causa dei forti aumenti che si continuano a registrare”. Oltre agli appelli per contentere i prezzi, associati a quelli rivolti ai professori perché cambino meno possibile i libri di testo per dare alle famiglie con più figli la passare di trasferirli dal più grande al più piccolo, il Codacons mette l’accento anche sulla data di apertura delle scuole. “I ragazzi e i docenti dovranno stringere i denti e tollerare per qualche settimana l’onda lunga dell’estate e il caldo, senza drammatizzare la situazione e senza usare la scorciatoia della crisi climatica per far slittare l’apertura delle scuole”, ma al tempo stesso “il ministero deve cominciare a mettere in campo interventi preventivi, viste le previsioni sugli effetti delle ondate di calore nel nostro Paese”. Se per il momento la situazione è ancora assolutamente gestibile – dice Codacons -, nel lungo termine le cose andranno a peggiorare. Per questo, nelle aule devono essere previsti adeguati interventi per difendersi dal cambiamento climatico e dalle ondate di calore che colpiranno l’Italia nei prossimi anni, dove i morti per il caldo – secondo un recente studio – triplicheranno entro il 2100”. Misure di prevenzione e interventi dovuti e necessari per garantire la salute e la sicurezza di studenti e personale docente. Per ora, invece, a chi abita la scuola italiana è chiesta una certa capacità di sopportazione: in attesa, ovviamente, delle opportune iniziative del ministero”. Secondo i dati in possesso del Codacons e diffusi ieri pomeriggio, “in tutto il Paese soltanto sei classi ogni cento sono dotate di climatizzazione”, una percentuale oggettivamente bassa che nei periodi a ridosso dell’estate, ovvero inizo e fine, può creare forti disagi.
CRONACA
27 agosto 2024
Riparte la scuola, sarà un nuovo salasso 647 € per i corredi: quasi 600 € per i libri