Tempi duri per chi commette episodi di violenza in ospedale o in strutture sanitarie. Il Governo vara l’arresto anche in flagranza differita come già accade, ad esempio, per i violenti nel calcio. Chi si macchia di questo reato può essere arrestato anche a distanza di diversi giorni. “Abbiamo partecipato ad una importante riunione con il sottosegretario Gemmato e con tutti gli ordini professionali sanitari, noi siamo interventi subito sul tema delle aggressioni agli operatori che è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno nel decreto ‘bollette’ abbiamo aumentato le pene per chi commette violenze e abbiamo anche istituito la procedibilità d’ufficio ma questo non è più sufficiente. Ci siamo confrontati con il ministro Nordio e in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile è di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differito’’. Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci al termine dell’incontro con gli ordini professionali della sanità a Roma. Nei prossimi giorni ci sarà anche un incontro con i sindacati di categoria. “Ho incontrato anche il ministro Piantedosi, i posti di polizia negli ospedali sono aumentati in modo significativo e quindi il governo è sul pezzo – ha aggiunto Schillaci- Si devono trovare rapidamente degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile e poi vuole un cambio di marcia culturale’’. Nel territorio dell’Asl Napoli 3 Sud questa appena trascorsa è stata un’estate di violenze. A Castellammare venne pestata una dottoressa, a Torre del Greco un altro medico. “Giudichiamo positivamente la volontà annunciata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, di introdurre l’arresto in flagranza di reato anche differito per chi aggredisce il personale sanitario’’. Lo afferma il presidente nazionale della Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri), Francesco Dentali. “Una misura del genere – prosegue Dentali – come l’aumento delle Forze dell’ordine nelle strutture sanitarie rappresenta certamente un intervento concreto per contrastare nell’immediato questo fenomeno dilagante che vede ormai il personale sanitario bersaglio quotidiano di violenze e aggressioni’’ spiega Dentali. ‘’È però allo stesso tempo innegabile – rimarca il presidente Fadoi – come del resto ha evidenziato lo stesso ministro che siamo ormai di fronte ad un pericoloso fenomeno culturale che va risolto alla radice e la cui soluzione purtroppo non è dietro l’angolo. Occorre investire certamente in sicurezza ma bisogna anche investire sul Ssn così come va evidenziato e valorizzato il ruolo dei professionisti che ogni giorno si prendono cura di migliaia di persone in ospedale come sul territorio. Oltre che perseguire occorre prevenire investendo in sanità e sicurezza’’. “Per fermare l’escalation delle aggressioni agli operatori sanitari, “nell’immediato appare urgente e improcrastinabile l’attivazione di sistemi di controlli di sicurezza nell’accesso alle strutture sanitarie. La collocazione di scanner e metal detector, già ordinariamente esistenti nelle sedi aeroportuali e ferroviarie, così come l’attivazione di videocamere nei luoghi di accesso alle strutture sanitarie potrebbe fungere da primo filtro e deterrente per eventuali ipotesi criminose. Si dovrebbe destinare ulteriore personale addetto al riconoscimento in ingresso, che potrebbe fungere anche da supporto alla pubblica sicurezza” le proposte avanzate dalla Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, in occasione dell’incontro al ministero.
CRONACA
13 settembre 2024
Caos violenze in corsia: sì all’arresto in differita