A 80 anni dall’uscita nelle sale di “Gaslight” (in Italia, “Angoscia”) del regista George Cukor, pellicola da cui ha tratto il nome, è disponibile nelle librerie e nei bookshop online “Inganni e potere”, saggio-rivelazione sul gaslighting curato da Claudio Lombardi e Rita Raucci e scritto con Maria Giovanna Petrillo e Stefania Sparaco. Firma la prefazione il politologo Francesco Eriberto d’Ippolito, direttore del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, mentre la consulenza editoriale è di Paolo Mazzarella.
Un’inedita chiave interpretativa del fenomeno
Pubblicato dalle Edizioni Spartaco, il testo distilla anni di studi su una delle più “raffinate” forme di violenza psicologica, inquadrandola nelle relazioni interpersonali, nel cinema, nella letteratura, nella politica e nell’economia. Il saggio offre un’inedita chiave interpretativa, che ingloba patriarcato e stereotipi, bias cognitivi e dittatura degli algoritmi, fake news e intelligenza artificiale, di un fenomeno a cui manca una definizione rigida e condivisa. L’obiettivo degli autori è di fornire alle lettrici e ai lettori una panoramica su un argomento sfaccettato, presentandolo da varie prospettive e con diversi punti di vista.
Dalle mura di casa al web, ai social network
L’attenzione di Rita Raucci è rivolta a come gli stereotipi, le dinamiche di genere e le norme sociali contribuiscano alla diffusione del fenomeno, nelle relazioni sentimentali e non solo. Stefania Sparaco, invece, traccia la storia e l’evoluzione del gaslighting nel cinema, con un’analisi critica di film e di serie tv che hanno affrontato il fenomeno nelle sue molteplici varianti. Maria Giovanna Petrillo propone un parallelo avvincente tra le tattiche di manipolazione presenti nel romanzo “Le relazioni pericolose” di Choderlos de Laclos e il concetto contemporaneo di gaslighting. Claudio Lombardi, infine, affianca all’esperienza individuale della manipolazione i fenomeni sociali della post-verità, delle guerre cognitive e della propaganda, che possono, come il gaslighting interpersonale, avere effetti sulla salute mentale delle vittime.
Post-verità, asimmetrie di potere e propaganda
“Sebbene si tenda a considerarlo un problema di coppia – dichiarano Lombardi e Raucci –, il gaslighting può manifestarsi in ogni situazione in cui siano riconoscibili asimmetrie di potere o di status e in ogni forma di dominanza sociale che produca ripercussioni negative sull’autostima e sulla capacità di giudizio. La sua affermazione è spiegabile perché, nell’era della mistificazione, quasi ognuno di noi ha, se non la certezza, la sensazione di essere stato fuorviato, condizionato o, addirittura, manipolato almeno una volta nella vita. Non basta, tuttavia – avvertono i curatori –, una menzogna per urlare alla violenza psicologica, né ogni tentativo di persuasione sfocia nella manipolazione e nel controllo; l’eccessiva estensione del termine e la sua migrazione nella cultura pop nascondono il pericolo di ritenere intollerabili dinamiche che, invece, sono piuttosto normali”.
All’interno del libro il corto “Io vivo per te”
Il saggio è stato ispirato dalle ricerche preparatorie del cortometraggio “Io vivo per te”, di cui Rita Raucci è ideatrice, interprete con Peppe Romano e sceneggiatrice con Claudio Lombardi e Paolo Mazzarella. Prodotto dal Collettivo Paula di Caserta, lo short film racconta con il linguaggio del cinema le dinamiche del gaslighting in un legame amoroso. Diretto da Gaetano Ippolito, il corto, che ha ottenuto premi e apprezzamenti in Italia e all’estero, è visibile utilizzando il QR Code presente all’interno del libro.