L’Agenzia delle Entrate chiude 229 partite Iva riconducibili ad altrettante imprese: sono prive di consistenza economico e imprenditoriale e sono state utilizzate unicamente per commettere frodi fiscali a danno del bilancio nazionale. Il sequestro è connesso all’indebita fruizione di crediti in materia di aiuti alla crescita economica (SuperAce). Sono stati anche sequestrati 117 milioni di euro di crediti nei confronti di 800 entità, tra società e imprese individuali.
Dal primo gennaio 2023, l’Agenzia può invitare il contribuente a comparire di persona per esibire documentazione idonea a verificare l’effettivo esercizio dell’attività e per dimostrare l’assenza dei profili di rischio individuati. Se il contribuente non si presenta, o in caso di esito negativo dei riscontri sui documenti esibiti, l’Ufficio emana il provvedimento di cessazione della partita iva oltre a una sanzione amministrativa di 3.000 euro.